
ROMA- Contraddistinguersi fa parte di chi vuole dare una informazione corretta e fuori dai clamori elettorali, dove le esigenze e le difficoltà dei cittadini non possono essere ingannate da un paio di miliarduccio di crescita irrisoria.
La frutteria Renzi snocciola entusiasmo attraverso ormai i suoi consolidati Tiwitter, che fanno solo pena, essendo essi carichi di propaganda in cerca dei consensi poltronistici. L’entusiasmo è inutile ed è anche presto per abbandonare la cautela, visto che i dati mensili su fiducia, occupazione, produzione, consumi e inflazione permangono oscillanti e contraddittori rispetto a quel timido 0,3% di Pil. Purtroppo noi siamo in deflazione e il governo gioca con conti pubblici per dare quel segnale che non c’è.
L’istituto di statistica nei giorni scorsi aveva certificato un altro trimestre in deflazione: prezzi in calo e consumi in crescita, insomma, c’è poco da gioire quando le persone acquistano solo se scendono i prezzi, segno che la disponibilità economica non c’è. Quindi rimane una fesseria gioire su un 0,3%, che conti alla mano sono spiccioli rispetto a quello che realmente ha bisogno il paese.
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