
Abbiamo tutto, non ci manca niente, eppure la provincia di Caserta continua a rimanere all’ultimo posto in ogni classifica. Possibile che non ci accorgiamo di tutto ciò che ci circonda e lo usiamo per far ripartire la nostra terra. Qui due sono le cose: o la politica è troppo furba o i cittadini sono troppo assonnati. Non c’è santo che può aiutarci o, forse, i miracoli per la provincia di Caserta non esistono. È dal dopoguerra che lottiamo, ma ogni tentativo è risultato vano. Abbiamo il mare: 47 chilometri di costa straordinaria abbandonata a se stessa. Abbiamo le montagne: paesi dell’alto casertano che hanno natura e un patrimonio di borghi, molti dei quali abbandonati a se stessi. Abbiamo la storia: la reggia di Caserta e quella di Carditello sono due pilastri della nostra terra. Abbiamo l’agricoltura: non sappiamo valutarla al massimo. Abbiamo la tradizione culinaria: tante specialità che arricchiscono il paniere del gusto casertano. Nonostante abbiamo tutte queste qualità, la provincia di Caserta invece di avanzare indietreggia. Possibile che l’idea di una provincia ricca non è venuta a nessuno? Noi potremmo essere la prima economia europea qualora riuscissimo a creare quelle condizioni necessarie per spiccare il volo, diventando per certo una economia fiorente invidiata da tutti.
Quello che ci serve per crescere c’è, manca l’attenzione delle istituzioni. Il discorso torna sempre a ritroso: la politica non ha mai fatto nulla per creare le condizioni di sviluppo. Immaginate per un attimo cosa può significare un mare pulito e cristallino, con le sue spiagge decorate di funzioni necessarie per il divertimento dei turisti. Immaginate un attimo cosa significa far rinascere i borghi dell’alto casertano per poi creargli intorno un effetto mediatico capace di catturare l’attenzione di turisti di tutto il mondo. Immaginate cosa significa avere la Reggia come traino per tutto ciò descritto. Immaginate cosa si può offrire ai turisti in termini culinari se tutto ciò funzionasse.
Eppure ad oggi siamo lì, in fondo a quella classifica che fa della provincia di Caserta la zone dove si vive peggio. Ma stiamo scherzando. Forse l’appello va lanciato alle nuove generazioni, perché sono loro che possono cambiare il passo e fare quello che le altre generazioni non hanno fatto. Sviluppare significa avere a disposizione posti di lavoro in abbondanza. In questa provincia il tasso di disoccupazione può ridursi a zero. Fermiamo questa mattanza che ci sta distruggendo. Facciamo in modo che il mare, i borghi, l’agricoltura, il turismo culinario, possono diventare quella grande industria che solo noi possediamo. Guardate, la provincia di Caserta è potente, ma noi non ci accorgiamo delle sue potenzialità, o forse giriamo lo sguardo dall’altra parte solo per comodità. Qui c’è un impero, questo impero si chiama turismo, e occorre ricostruirlo al più presto.
Articoli simili: