
ROMA – Sono anni ormai che la sinistra in Italia tenta una risalita ogni qualvolta c’è una campagna elettorale. L’ultima, quella tentata con Ingroia con l’appoggio di Antonio Di Pietro, ha visto finire un’era politica sia della sinistra e sia di Antonio Di Pietro. Oggi la sinistra si ripropone incontrando le stesse difficoltà di cinque anni fa.
Purtroppo la sinistra è finita perché è finita la classe operaia. Quel gruppo di lotta che riempiva le piazze durante gli scioperi, non esiste più. Non esiste perché la perdita di posti di lavoro nelle fabbriche è stata consistente, e le fabbriche erano la forza della sinistra. Dopo l’euro il nostro paese ha perso una buona parte del tessuto industriale composto di grandi e piccole aziende. Demolito la forza del lavoro operaio, è finita la sinistra.
C’è anche un altro fattore che va preso in considerazione: il cambio generazionale ha influito molto sulla tenuta delle idee di sinistra. Quest’altro aspetto è fondamentale, perché estinta una generazione che votava sempre a sinistra, le nuove generazioni non si sono lasciate influenzare dai loro padri ed hanno cambiato opinione politica prendendo le distanze da quella sinistra fondata sullo statalismo.
Il risultato è stato che in un giro di pochi anni la sinistra nel nostro paese si è quasi estinta. Il problema che nessuna nuova iniziativa crea l’entusiasmo giusto per accaparrarsi la fiducia degli elettori. L’incognita di un passato fatto di politiche disastrose proprio per chi lavora e crea lavoro, impongono le nuove generazione a prendere le distanze dalla sinistra.
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