
Il nascente governo di sinistra M5S-PD non ha i numeri al senato, per questo effetto è costretto a chiedere i voti ai gruppi minori. La maggioranza al senato è fissata a 161, mentre PD e M5S insieme hanno 157 senatori, quindi saranno i partiti o gruppi minori a dover prestare la fiducia al governo Conte. Di fatti, in questo governo entra prepotentemente Liberi e Uguali, che nei prossimi anni farà da stampella al governo Conte. A Leu sembra destinato un ministero.
Chi ha memoria lucida sa benissimo cosa successe con i due governi Prodi e anche con uno dei governi Berlusconi. In questi due casi erano piccoli partiti a mantenere in scacco una più ampia maggioranza di parlamentari. Molte delle scelte dei due governi furono condizionate dalle posizioni politiche di partiti minoritari, con un 3% riuscivano a valere più del 30% dei partiti maggiori. Erano decisivi in caso di voto in parlamento ed erano i primi a minacciare crisi di governo. Mastella con i suoi pochissimi voti mandò a casa il governo Prodi.
Stesso scenario si paventa con il nuovo governo, dove Leu sarà l’ago della bilancia, e ogni momento sarà buono per mettere in difficoltà il governo. Per prima cosa le politiche, di sicuro, saranno orientate verso un sentimento di sinistra pieno. Ciò ci può pure stare, poiché sia il Pd sia M5S sono elementi politici di sinistra. Il problema sta nel fatto che l’Italia è morta proprio grazie a politiche di sinistra, quindi lo scenario futuro potrà essere di un governo appeso a un filo, e chi detterà leggi sarà il partito con minor voti, e L’Italia ripiomba nelle inconcludenti politiche di sinistra.
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