
ROMA- La dama del governo, la super donna, non solo per la sua bellezza, ma anche perché era dappertutto a spiegare le ragioni del Sì della sua riforma. Appena si delineava una sconfitta pesante per la sua riforma, la Boschi è scoppiata in lacrime. Un po’ di tenerezza c’è stata, infondo è sempre una ragazza, ed ha visto su di essa un peso insopportabile della sconfitta.
Oggi Elena Boschi porta sul viso i segni della disfatta. Il viso è contornato di tanta tristezza mentre nell’aula del senato pone la questione di fiducia alla manovra di Bilancio. “A nome del governo, – ha esordito – e autorizzata dal consiglio dei ministri, pongo la questione di fiducia sull’approvazione senza emendamenti articolo 1” del ddl sulla legge di bilancio “nel testo identico a quello approvato dalla Camera”. Il ministro non è rimasto nemmeno un minuto in più nell’aula e l’ha lasciata immediatamente.
Per la Boschi oggi si apre anche una resa dei conti all’interno del suo stesso partito. La direzione del PD di oggi deve sciogliere molti interrogativi intorno alla disfatta referendaria. Gongolano le minoranze, quindi a loro andranno molte delle risposte del confronto all’interno del PD.
Matteo Renzi, a quanto si apprende da fonti di maggioranza, indicherà un bivio: o un governo di responsabilità nazionale con la più ampia partecipazione delle forze politiche per affrontare le scadenze del paese o le elezioni subito. Però una buona parte del PD non è disposto a farsi snocciolare dalle opposizione reggendo un governo da soli, cioè come forza di maggioranza.
Per quanto riguarda le consultazioni per la formazione del nuovo Governo, da fonti del Quirinale sembra che il presidente sia orientato ad aprire le consultazioni giovedì, al massimo venerdì.
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