Mar. Mar 19th, 2024

ROMA- Con il referendum alle porte, sono ancora i dati dell’Istat a strizzare l’occhio al premier Matteo Renzi, che all’appuntamento con le urne si gioca tutto. Purtroppo Renzi farebbe bene a zittire l’Istat perché gli sta rendendo un cattivo gioco, poiché gli italiani non sono stupidi e si sono accorti che i numeri dettati non sono altro frutto di una campagna a favore di Renzi. Infatti i giochi statistici tra un Paese reale e un altro «percepito» sono contrastanti. L’Italia sta male ed è un dato di fatto. Una realtà che va contro i numeri dell’Istat.

Ieri è toccato alle stime sulla soddisfazione degli italiani per le condizioni di vita. Che tornano a migliorare, spiega l’Istat, per la prima volta dopo cinque anni. Alla faccia della crisi, dell’allarme criminalità, dei risparmi a rischio, del timore per il terrorismo e pure del terremoto che negli ultimi mesi ha fatto tremare più volte il Centro Italia, cancellando vite e capolavori artistici. Slavo poi specificare che i dati sono relativi al periodo Marzo 2016, quindi numeri dati oggi ma che riguardano un andamento dell’inizio anno.

Ma c’è un altro fattore negativo: questi numeri non rispecchiano la reale condizione di vita degli italiani. Perché infatti l’istat dice pure che al sud l’insoddisfazione è altissima, segno che il bel paese è ancora diviso a metà. Nonostante questi numeri soddisfacenti dell’Istat, gli italiani continuano a soffrire una crisi senza fine, e ad oggi in Italia stanno bene solo quelli che lavarono nella pubblica amministrazione, stipendio sicuro a fine mese, e vita comoda. Ma chi invece deve lavorare per mantenere la macchina pubblica, ed è la maggioranza di chi produce, sta morendo.