
Il sentore che qualcosa stava per succedere è stato quando a Codogno è arrivato il paziente uno. Poi Vò Euganeo, altra scuola che doveva far aprire gli occhi. L’allarme era già suonato, ma i “capoccia” non l’hanno sentito o hanno fatto finta di sentirlo. Nonostante quel suono assordante delle sirene avvertiva che stava per succedere qualcosa, tutti facevano finta di nulla, anzi, c’erano sindaci che invitavano ad andare a fare gli aperitivi, segretari di partito che dicevano che era una semplice influenza, capi di governo che sbandieravano che tutto era sotto controllo. Però, dopo solo qualche giorno, la tempesta si scatena come uno tsunami travolgendo la vita delle persone. Codogno doveva essere il traino per evitare la tragedia, invece si è atteso tanto tempo prima di agire. Addirittura si autorizza la partita Atalanta-Valencia che, di sicuro, ha portato la città di Bergamo ad essere il super teste di questa infame epidemia.
Sono in tanti a chiedersi il perché. A Wuhan non hanno atteso nemmeno un minuto per agire. Hanno fermato tutto pur di salvare tutti. In Italia siamo sempre i soliti professorini senza cultura. Ci credevamo immuni davanti a un mostro invisibile che invece ha ucciso già più di ventiduemila persone. Ora che l’allarme continua a suonare, specialmente lì dove non è stato ascoltato, spunta la voglia di aprire tutto nonostante l’epidemia in atto. Le sirene della morte possono continuare a suonare, tanto i morti sono solo un numero.
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