
Autunno 1970. Santa Fiora (Grosseto). Nel salotto della sua casa con vista sulle colline , la tredicenne Laura , provetta ballerina , trascorre il tempo provando e riprovando figure di danza invece di dedicarsi ai compiti. Francesco , il padre, entrato nella stanza, sorpresala, la rimprovera aspramente. “Laura, cosa stai facendo?…come al solito , trascuri lo studio per la danza!…Quante volte ti ho detto che la scuola viene prima di tutto?…Scommetto che sinora non hai aperto neppure un libro!…Ma , insomma, dici di volerti iscrivere al Classico e poi!…guarda che se non ti prepari come si deve non riuscirai a superare l’esame di latino per accedere al liceo!…”. “Ma papà, l’esame è fra un anno, mentre la lezione di danza è domani!…” , si giustifica l’adolescente,“Mi stavo allenando per non fare brutte figure!…la maestra deve scegliere chi fra noi sarà la ballerina solista!…” . “Laura, la danza è importante, esige disciplina impegno, certo!, ma…non devi riporre tutte le tue aspettative in questo sport!”, prova a spiegarsi il padre, prendendo la parola, “…Insomma, la danza, non è l’alfa e l’omega…non crolla il mondo se da grande non diventerai una étoile…Perciò, non farne un dramma qualora l’insegnante non dovesse sceglierti come prima ballerina!…Intendiamoci : fa’ sempre il tuo dovere, sii seria, costante ma balla, pensando che il tuo sia un divertimento…un hobby!…Ricordati ,Laura : il vero mito è la letteratura!…l’ha compreso bene tua zia Elsa…Lo so, so cosa stai per dirmi : è una donna impossibile, non è una persona dal carattere facile , a volte incute timore, tende a dominare , ma è una scrittrice di talento e una grande personalità e tu dovresti prendere esempio da lei!…Nella vita, tienilo bene a mente, è l’intelligenza quella che conta!…”.
“Intensa, intellettuale , drammatica” : questo il ritratto dell’attrice Laura Morante approntato qualche anno fa da una giornalista di “Vanity Fair” ,in occasione del suo sessantesimo compleanno. Nata a Santa Fiora (Grosseto) il 21 agosto del 1956 da Marcello Morante , giornalista romano , fratello minore della celebre scrittrice Elsa e da Maria Bona Palazzeschi, cresce insieme con i sette fratelli dividendosi tra la danza e lo studio della letteratura. Rivelata un’attitudine per la recitazione, verso la fine degli anni Settanta, debutta in teatro grazie al controverso e geniale drammaturgo e attore Carmelo Bene che la sceglie come interprete del suo “Riccardo III” . Esordito allo stesso tempo sul grande schermo, raccoglie largo consenso di critica, ricoprendo il ruolo di una ragazza tossicodipendente nel film di Giuseppe Bertolucci “Oggetti smarriti”, cui segue l’intensa interpretazione, a fianco di Ugo Tognazzi, della pellicola di Bernardo Bertolucci “La tragedia di un uomo ridicolo”. Poi, dopo aver acquistato vasta popolarità con i film di Nanni Moretti “Sogni d’oro” e “Bianca”, si trasferisce a Parigi, prendendo parte a numerose produzioni televisive e cinematografiche. Nel 1988, rientrata in Italia per girare la serie televisiva Rai di Franco Giraldi “Il corsaro”, viene scritturata da Gianni Amelio come protagonista della pellicola “I ragazzi di via Pànisperna”. Intensa nel ruolo di “Vittoria” in “Turné”di Gabriele Salvatores , dimostra doti di attrice “brillante” nella commedia di Paolo Virzì “Ferie d’agosto”, breve parentesi prima di calarsi nei panni della madre che perde il figlio improvvisamente de “La stanza del figlio” di Nanni Moretti, film per il quale si aggiudica il David di Donatello come “migliore attrice protagonista”. Ancora interprete di ruoli di spessore , (è la scrittrice “Sibilla Aleramo” in “Un viaggio chiamato amore” di Michele Placido), nel 2003 è diretta da Gabriele Muccino in “Ricordati di me”, affresco di una famiglia borghese in crisi, e da Carlo Verdone nella commedia agrodolce “L’amore è eterno finché dura”, pellicola , quest’ultima con cui ottiene una candidatura ai premi Nastro d’argento. Volto di film per la televisione quali “Madre Teresa” di Fabrizio Costa , “Nerone” di Paul Marcus e “Boris”di Luca Manzi , nel 2009 riceve il Premio Federico Fellini 8 1/2 per l’eccellenza artistica al Bif&st di Bari. Scritturata da Pupi Avati per le pellicole “Il nascondiglio” e “Il figlio più piccolo” e , più tardi, per la miniserie Rai “Con il sole negli occhi”, nel 2012 debutta nella regia con “Ciliegine”, film italo-francese grazie al quale riceve un premio Globo d’Oro come “regista rivelazione”. Madre delle attrici Eugenia Costantini e Agnese Claisse, avute dagli ex mariti, il regista Daniele Costantini e l’attore francese George Claisse , dal 2004 è sposata con l’architetto Francesco Giammateo con cui ha adottato il figlio Stepan. Di recente nelle sale con la sua seconda pellicola da regista, “Assolo”, di sé ha detto : “Mi piace far ridere e mi piace rischiare che il pubblico rida di me. Ho sempre avuto una propensione per l’umorismo che , a mio parere, si sposa bene con il pudore perché, se c’è humour, qualunque confessione non rischia mai di diventare pesante o ricattatoria. […] Lavorando , me ne sono convinta sempre di più , anche grazie a Mario Monicelli…Mi ripeteva “Smettila di fare la drammatica”, se te lo dico io , ti devi fidare”. Una volta ho letto una sua intervista in cui diceva che “Nei ruoli drammatici c’è sempre una sfumatura di umorismo”. La penso anche io così. Inoltre, la mia famiglia mi ha insegnato a relativizzare …anche il mio mestiere , l’ho preso con serietà, ma non mi sono mai identificata con la carriera e non mi sono mai addolorata più di tanto per non aver ottenuto una parte. Sono cresciuta tra i libri; il vero mito, a casa mia , era la letteratura e questo atteggiamento mi è rimasto”.
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