
ROMA- Le banche hanno giocato con i risparmi dei cittadini, e negli ultimi anni il fallimento di alcune di esse ha messo con le spalle al muro tanti risparmiatori. Le norme europee non garantiscono il risparmiatore, ma garantiscono le banche. Pure per questo l’Europa è definita l’Europa delle banche e della finanza.
La Banca Centrale Europea, su richiesta del Consiglio Europeo e del Parlamento Europeo, ha offerto la propria opinione sulla revisione di varie normative riguardanti la gestione delle crisi bancarie. Nel documento della BCE, essa propone di modificare la Direttiva sulle risoluzioni bancarie (BRRD) in modo che si possa sospendere anche il ritiro dei depositi protetti (i depositi retail fino a 100.000 euro) per salvare le banche dichiarate in fallimento “failing or likely to fail”. È una formula magica che garantisce gli istituti bancari in sofferenza e non i risparmiatori. In sostanza, la Bce suggerisce di passare dai criteri estremamente rigidi attualmente in vigore a un sistema di deroghe discrezionali decise dall’autorità competente. Ma questo, di fatto, segnerebbe la fine della garanzia sui depositi in caso di fallimento di una banca o di attivazione della procedura di bail-in.
A questo punto il risparmio non viene più garantito, ma diventa merce di scambio in caso di fallimento di un istituto di credito. Questo comporta un significativo rischio per i risparmiatori, che potrebbero rimetterci di tasca proprio in caso di fallimento della banca dove giacciono i propri risparmi. Un tempo le banche erano una garanzia per i cittadini, ora stanno diventando un rischio concreto sia per i fallimenti delle stesse sia perché lo stato può mettere le mani nei conti correnti in caso di insofferenze del correntista nei confronti del fisco. Quindi sta diventando sempre più rischioso tenere i soldi nelle banche italiane.
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