
ROMA- a differenza dell’ottimismo diffuso quotidianamente dal non eletto Premier Matteo Renzi, l’Italia ancora non riesce ad uscire da una situazione di stallo. Se ne accorge anche Eurostat, che afferma senza se e senza ma che l’italia non riesce ad uscire dalla crisi e recuperare le perdite di questi anni infernali mettendosi alla pari dei paesi europei che hanno saputo affrontare la crisi diversamente. Nonostante le riforme, che ormai sono tutte ad appannaggio delle lobby, l’Italia arranca.
Secondo i dati Eurostat rielaborati dal Mise, a stentare è l’occupazione giovanile, che dal minimo registrato durante la crisi ha recuperato 0,9 punti (rispetto ai 2,7 in Germania, i 4,2 in Gb e l’1,9 in Spagna).
In base ai dati contenuti nel “Cruscotto congiunturale” messo a punto dal ministero dello Sviluppo economico, il livello della produzione industriale italiana è ancora di oltre il 31% inferiore rispetto ai massimi pre crisi ed ha recuperato solo il 3% rispetto ai minimi toccati durante la recessione. La Francia ha recuperato l’8%, la Germania il 27,8%, la Gran Bretagna il 5,4% e la Spagna il 7,5%.
Il confronto è ancora più implacabile se si guarda esclusivamente al settore delle costruzioni: ad ottobre di quest’anno l’Italia era 85 punti sotto il massimo pre crisi ed ha toccato il nuovo minimo assoluto dall’inizio della crisi economica. Secondo Eurostat, tutti gli altri big hanno invece recuperato dai picchi negativi, dal 3,4% della Francia al 32,9% della Spagna. Nel mercato del lavoro il nostro Paese torna in difficoltà rispetto agli altri. Nel terzo trimestre, il tasso di disoccupazione è sceso all’11,5%, ma in Germania era al 4,5% e nel Regno Unito al 5,2%. La Spagna segnava ancora un grave 21,6%, tuttavia rispetto ai momenti più bui della crisi Madrid ha recuperato 4,7 punti contro 1,6 punti di Roma.
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