È paradossale che un’organizzazione scende in piazza per contestare l’opposizione e non la maggioranza. Come è assurdo che le sardine non hanno un’idea su come contrastare le varie difficoltà che ogni giorno i cittadini italiani devono affrontare per sopravvivere. Come non scendono in piazza per protestare contro il lavoro che non c’è, la chiusura costante di tante piccole e grandi attività. Non protestano contro il potere politico che è la causa di tutti i mali. No, loro protestano contro Salvini, quando poi il vero problema è il lavoro che non c’è. Su questo tema, nonostante loro sono in maggioranza giovani, non si pronunciano.
Le sardine non sano altro che uno dei tanti movimenti che ha visto le persone scendere in piazza. Solo che quelle persone lì scendevano in piazza contro i governi, le sardine contro l’opposizione e non per far risolvere le difficoltà degli italiani. Chi ora scende in piazza sono nella totalità simpatizzanti della sinistra, che corrono al richiamo di una lotta contro il nemico Salvini, come un tempo i loro padri correvano in piazza contro il nemico Berlusconi. È cambiato il nome, ma la sintesi è la stessa, solo che Berlusconi era al governo e Salvini è all’opposizione.
Questi soggetti non hanno capito che le piazze non hanno mai vinto, è la storia di questo paese lo insegna. Ogni volta che sono nati movimenti spontanei tipo i girotondi, i movimenti viola ed altri, alle urne hanno sempre perso.
La riflessione sul ruolo delle piazze, sugli entusiasmi di chi osserva le piazze invase dai seguaci dei protagonisti delle sardine, non conta. Quel che conta in democrazia è il voto, il sentimento popolare, la maggioranza delle preferenze sulla base della legge elettorale. È sono sempre le urne che poi danno il responso, spesso, diverso dagli entusiasmi delle piazze piene. È successo anche in Gran Bretagna con la Brexit, alla fine i movimenti contrari, che tanto facevano presagire ad un passo indietro nei confronti dell’Europa, alla prova dei fatti, ad urne chiuse, ha dimostrato il contrario portando ad una vittoria schiacciante e con una maggioranza ampia di chi l’Europa non la vuole. Le tante manifestazioni non hanno sortito il risultato sperato. Come è stato possibile tutto ciò, eppure la gente che scendeva in piazza era tanta. Semplice da capire: Johnson ha guidato una campagna elettorale chiara e senza distinguo (“Get Brexit done”) e l’addio all’Ue ha convinto gli elettori. Riempire una piazza come sta avvenendo con le sardine contro qualcuno, non significa navigare dalla parte del giusto o essere i paladini di qualcosa. Per niente, le piazze senza idee sono vuote dentro, e finiranno per svuotarsi quanto prima.
Le sardine scrissero nel loro manifesto, facendo capire che il loro pensiero unico è l’unico che vale: “Avete il diritto di parlare, ma non avete il diritto di qualcuno che vi venga ad ascoltare“. La peggiore sintesi di una non democrazia. Come succede un po’ ovunque nel mondo, chi protesta non riesce a fare meglio degli avversari. Quel che conta è il numero dei voti finali. Non è il peso delle piazze piene, è il numero dei voti finali che conta.