
Ormai il governo di sinistra composto da M5S-PD-LEU sto portando avanti solo politiche ecologistiche del tutto “folli”. Sembra che voglia eliminare tutto quello che per loro è inquinante, senza però dire la verità: ognuno di noi deve rinunciare a tutta la tecnologia finora creata. Tutto questo fardello di ecologismo impazzito porterà alla deriva il nostro paese, molte aziende saranno costrette a chiudere e tante persone si ritroveranno senza lavoro. Il governo “giallo-rosso” prepara la stangata con nuove tasse in nome dell’ecologismo e del climaticamente corretto. Conte ha smentito anche le parole di Di Maio, che ormai sembra innocuo nelle decisioni: “Non deve essere ricordato come il governo delle tasse”, aveva detto Di Maio solo pochi giorni fa. Invece la prospettiva futura e di un governo super tassaiolo, forse più di quanto lo sia stato il governo Monti.
Il premier Giuseppe Conte ha sottolineato, in un’intervista a Skytg24: “Stiamo finalizzando tutte le varie misure, le stiamo valutando. Voglio precisare che il nostro intento non è creare nuove forme di tassazione, il sistema produttivo deve essere spinto e incentivato ad orientarsi verso un’attività produttiva ecosostenibile ed ecocompatibile, quindi il meccanismo delle penalizzazioni non è quello da me preferito”. Cosa significa: molte aziende del settore agricolo si ritroveranno tassate e nello stesso momento adeguarsi a nuovi vizi burocratici per la difesa dell’ambiente.
Attraverso il “decreto clima” – slittato la scorsa settimana per “mancanza di coperture” – saranno innalzate le accise e l’Iva sui carburanti agricoli, sul gasolio degli autotrasportatori. Nel complesso una batosta da 7,6 miliardi che si aggiungerà ad altri tagli alle agevolazioni tutti concentrati sul comparto agricolo. “Sono convinto – ha spiegato il ministro Sergio Costa – che sapremo trovare la giusta sintesi per rendere finalmente effettive tutte le misure in grado di mettere in moto il tanto auspicato ‘Green new deal’. Per farlo il decreto interverrà con misure urgenti nei settori considerati più vulnerabili ai cambiamenti climatici, con l’obiettivo di incentivare comportamenti e azioni virtuose in tempi brevi”.
Ma la follia ecologista di questo governo non si ferma qui. Nella bozza del decreto clima circolata mercoledì scorso ci sono il bonus auto che non favorisce l’acquisto di autovetture di nuova generazione alle misure anti imballaggio che non sono coperte. Poi, soprattutto, i tagli del 10% alle agevolazioni fiscali classificate come dannose per l’ambiente, stangata da due miliardi a scapito di vari settori già in crisi, dall’agricoltura alla pesca fino all’autotrasporto. Questa corsa affannosa del “Il green new deal” può tradursi in una stangata per categorie già fiaccate dalla crisi. Purtroppo sembra che questo governo sia stato colpito dalla sindrome dell’ambiente, ma non capisce che così facendo metterà in ginocchio l’economia italiana.
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