
ROMA- Ci risiamo, la politica, o meglio, il cancro italiano, i partiti, stanno già discutendo della nuova legge elettorale, quelle che dovrebbe riportare il paese al voto. Le ore subito dopo la fiducia al nuovo esecutivo fanno registrare già un lavoro delle forze politiche per costruire in tempi brevi la nuova legge elettorale. Lo scenario è inquietante, poiché si ritornerebbe alla cosiddetta Prima Repubblica, tanto cara ai partitini, che con pochi voti decidono il futuro di un governo.
Si parla del rispetto della rappresentanza, ma di chi, di poche centinaia di migliaia di elettori. E sì, infatti ad essere disposti a modificare al legge in tal senso sono proprio i piccolissimi e inutilissimi partiti. Infatti da la disponibilità a discutere su una riforma proporzionale, guarda caso, Sinistra italiana, NCD, e tanti cespuglietti dell’area moderata.
Insomma, si torna indietro rispetto al futuro. Certo, l’Italicum non era la legge elettorale sana per una democrazia, ma certamente ritornare al passato manco è quella che rispecchia un sistema nuovo. In linea teorica pure il Movimento 5 Stelle sarebbe favorevole a una legge in senso proporzionale, ma gli sarebbe impossibile ottenere una maggioranza che gli dia la possibilità di vincere le elezioni, visto che i grillini non accettano alleanze, a meno che gli italiani non concentrano tutti i voti sul M5S, cosa assai difficile. Il 25 gennaio, dopo cenoni e panettoni, in Parlamento potrebbero arrivare le proposte di modifica alla legge elettorale, dal Centrodestra alla sinistra, passando per tutti i partiti di centro. E l’impianto sembra già scritto: un proporzionale gustosamente di vecchia repubblica.
Articoli simili: