
ROMA- Non ci sono più dubbi: l’Europa dei burocrati è ad un passo dal suo totale fallimento. L’unione europea non ha funzionato. L’unione monetaria è stato un salasso per intere nazioni, che oggi si ritrovano ad un passo dal fallimento pieno. In molti paesi europei si estinta la ricchezza, il potere d’acquisto delle famiglie, la povertà dilaga, il lavoro ormai è un latitante incallito, e tutto è successo da quando è stato introdotto l’euro. Quella moneta unica che doveva salvare il vecchio continente si sta dimostrando la sua tomba. Intorno all’euro sono circolati solo gli interessi di banche e gruppi finanziari. Una Europa senza una banca che non stampa moneta è il paradosso più grande per chi voleva una moneta unica come ancora di salvezza.
Ma ora tutti i conti tornano al mittente, perché il fallimento è talmente palese che nemmeno i burocrati sanno come uscirne. Il passo veloce verso il fallimento potrebbe essere la chiusura delle frontiere sulla spinta di un’incessante marcia di clandestini e profughi. Su questo punto ormai l’Europa ha già fallito. Se vista una Europa divisa e senza una bussola comune, l’ago ha girato dove gli pareva. Dal trattato di Schengen e dall’euro, l’Europa ha solo incassato problemi. La chiusura definitiva delle frontiere è il passo che porterà l’Europa ad essere divisa per liberarci dall’insopportabile schiavitù della moneta unica.
Dall’emergenza immigrazione al terrorismo di matrice islamica, fino ai conflitti in Ucraina e ai rapporti con la Russia, il Vecchio Continente ha dimostrato la totale divisione sulle risposte a tematiche di tale importanza. È iniziato un cammino disgregazione per via di culture e tradizioni diverse che esistono all’interno dei paesi membri dell’unione europea. Nessun cittadino dei paesi membri si sente europeo, ognuno difende la sua nazionalità, sacrosanta e giustissima, quindi a cosa serve tenere ancora in piedi questa Europa.
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