
Il coronavirus ci ha fatto capire chi siamo e dove possiamo arrivare. Soprattutto ci ha fatto capire che l’Europa non ci serve, siamo una grande nazione nonostante i mille problemi. La UE è un “tranello” costruito ad arte dalle classi politiche. Come nazione viviamo il peggior momento dal dopoguerra. Finora non c’eravamo mai trovati in una situazione simile. Tutto filava liscio, ma l’intoppo di questi mesi ci ha indotto a riflettere e se vogliamo, possiamo essere un popolo unito e combattente per risolvere i nostri problemi. Possiamo camminare con i nostri piedi e non abbiamo bisogno di qualcuno che ci prenda per mano. Quando si parla di nazione, si parla di popolo, cittadini, che hanno saputo gestirsi e contrastare il nemico invisibile. Sebbene si sia aperta una falla economica, siamo riusciti a contrastarla, nel nostro piccolo, per non cadere del tutto. L’Europa non c’è stata. Siamo arrivati alla metà di maggio e stanno ancora discutendo come fare, mentre noi siamo quasi usciti dall’epidemia. Nel frattempo, l’Europa non ha fatto nulla: non ha preso impegni forti per contrastare il virus, c’è una divisione tra nazione che non è lo spirito di un’unione europea come loro vogliono far credere. Non esiste. Non c’è l’unione europea. C’è solo un affare finanziario che vuole discutere solo e soltanto di soldi. Davanti alla morte l’Europa è stata impassibile, litigavano come gestire i quattrini. Questo non è quello che ci serve. In un momento drammatico, all’Europa interessavano i conti pubblici, il debito pubblico, come far camminare la finanza. Siamo una nazione, invece, in grado di potersi gestire come ha sempre fatto. In questi due mesi abbiamo vestito i panni del popolo, e scopriamo quanto sia grande il nostro tessuto produttivo, commerciale e sociale. Un popolo generoso che ha fatto quello che non facevano le istituzioni, impegnate a chiedere la carità all’Europa. Mentre loro parlavano, il popolo generoso faceva mangiare chi stava perdendo anche il piatto a tavola. No, siamo un popolo che non ha bisogno dei ricatti europei, può riprendersi il suo orgoglio di italiani, l’ha dimostrato, e fare a meno di qualcosa che finora ha lavorato per distruggere una grande nazione come l’Italia.
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