
ROMA- Come si dice: comando io e faccio quello che voglio io. Ed è quello che sta succedendo per i debiti dell’Unità ormai pagati dai cittadini italiani. Un giornale di partito salvato da tutti gli italiani. Come denuncia Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, è toccato ai contribuenti ripianare parte dei debiti colossali del partito. Da saldare alla Sga, società nata dieci anni fa per recuperare i crediti dal crac del Banco di Napoli, mancano altri 18 milioni di euro. Il Pd non ha raccolto l’eredità economica dei Ds e della Margherita, che per tre anni hanno continuato a intascare i fondi statali. “La separazione dei destini economici consentì ai Ds con l’abile regia di Sposetti di blindare il patrimonio immobiliare dell’ex Partito comunista in una cinquantina di fondazioni indipendenti dal partito centrale perché emanazione delle federazioni provinciali – denuncia Rizzo – ovvero, soggetti giuridici autonomi”. Non avendo più immobili da pignorare – scrive Rizzo – le banche hanno chiesto allo Stato di sborsare i 125 milioni di euro. “Il debitore è morto – diceva Sposetti, attualmente senatore del Pd e presidente della Fondazione Ds, ai microfoni di Report – se il debitore muore, che succede? Ci sono le norme e in questo caso un magistrato civile ha detto ‘guarda, signor Stato, che devi pagare tu…'”. Ovvero i contribuenti.
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