
Estate 2011. Roma, Rione Sant’Eustachio, Centro storico. All’interno del Teatro Valle, il più antico della Capitale, presidiato da un gruppo di attori, per scongiurarne la vendita, l’attore, regista, sceneggiatore, produttore e conduttore Luca Barbareschi sta tenendo una lezione di recitazione,incentrata sul personaggio di Otello dell’omonimo dramma di William Shakespeare. “Chi è Otello?…è un tipo geloso?…no, non solo!…la gelosia non è che il riflesso della sua insicurezza. Quindi, chi è Otello?,un insicuro!…”, spiega l’attore e conduttore, continuando: “interpretarlo, vuol dire scavare nel profondo delle proprie insicurezze…Vi sentite brutti, troppo grassi, troppo magri, troppo insicuri o viceversa troppo sicuri?…bene, allora dovete usare queste insicurezze per interpretare la gelosia di Otello!…Vedete, il problema di Otello non è l’ossessione del tradimento della moglie Desdemona…Il suo problema è il senso di inferiorità , l’ angoscia di risultare inadeguato e inferiore al confronto con un altro uomo, Iago, il suo migliore amico: è questo che lo tormenta e che lo condurrà a tramutarsi nell’assassino della moglie, non la gelosia!. Vedete, studiare un personaggio vuol dire non accontenatarsi mai dell’ apparenza, dell’interpretazione più ovvia, di ciò che è evidente…Bisogna intraprendere sempre la strada meno battuta, quella non scontata, insomma!…bisogna capire il carattere di quel personaggio e portarlo in scena!…Abbandonate i luoghi comuni, i cliches…Sentitevi liberi di sperimenatare, di creare, di usare la vostra testa e di non seguire strade già tracciate da altri!…La libertà, non è una scritta o un simbolo da tracciare su un foglio o su una parete, ma prima di tuttto è una condizione , uno stato mentale , senza il quale non si è dei veri artisti!… I veri artisti, non distinguono tra realtà e rappresentazione della realtà!…Ed io spero che anche voi possiate essere degli attori autentici e che il Teatro possa essere per voi , ciò che è stato ed è, tuttora, per me: la vita!”.
“Quando occuparono il Teatro Valle volevo andare dai ragazzi e dar loro un consiglio: spiegare che quando eravamo giovani , ai tempi dell’Elfo , a Milano, io, De Capitani e Salvadores non occupammo il Piccolo per scrivere sui marmi “Viva la libertà”, ma affittammo un garage e ci inventammo “Sogno di una notte di mezza estate”. Un anno da tutto esaurito con un’idea”. Così l’attore,regista, sceneggiatore, produttore e politico Luca Barbareschi, si raccontava, qualche tempo fa, in un’intervista al Corriere della Sera. Nato il 28 luglio 1956 a Montevideo, in Uruguay, da Francesco, imprenditore e da Maria Antonietta , economista di origine ebraica, dopo il diploma superiore inizia a studiare recitazione presso lo Studio Fersen di Roma. Poi, dopo una breve esperienza come assistente alla regia di Virginio Puecher, nella messa in scena dell’“Enrico V” presso il Teatro di Verona, all’inizio degli anni Ottanta si trasferisce a Chicago , dove , ancora con Puecher, continua la sua attività di aiuto regista nell’opera di Offenbach “I racconti di Hoffmann”,per poi collaborare come primo aiuto con la Chicago Lyric Opera Theatre . Stabilitosi a New York, lavora con Frank Corsaro agli allestimenti del Metropolitan Opera Theatre e si perfeziona per quattro anni presso la scuola di recitazione di Lee Strasberg. Quindi, nel 1983 è sceneggiatore e interprete del film “Summertime” di Massimo Mazzucco, concluso il quale decide di rientare a Roma, dove intraprende la carriera artistica spaziando tra cinema, teatro e televisione. Comparsa nella pellicola “Da Corleone a Brooklyn” di Umberto Lenzi, nel giro di pochi anni ottiene ruoli da protagonista nei film “Cannibal Holocaust” di Ruggero Deodato, “Hanna K” di Costa-Gavras, “Sogno di una notte d’estate” di Gabriele Salvatores, “Impiegati” di Pupi Avati, “Via Montenapoleone” di Carlo Vanzina e “Teresa”di Dino Risi. Avvicinatosi agli ambienti televisivi, fra il 1984 e il 1985, partecipa allo spettacolo di Rete 4, ideato da Maurizio Nichetti “Quo vadiz?”enel 1989 ottiene una vasta popolarità con la conduzione della trasmissione “C’eravamo tanto amati”,in onda fino al 1994. Nel decennio Novanta, il ritorno sul set, con la partecipazione alla pellicola di Luigi Magni “In nome del popolo sovrano”,accanto ad Alberto Sordi e Nino Manfredi, e ancora una parentesi televisiva da presentatore della gara canora “Sapore di mare”, prima di girare una serie di film d’autore : da “La bionda” di Sergio Rubini, “La famiglia Ricordi” di Mauro Bolognini (nel quale interpreta il compositrore Gioacchino Rossini) e “La delegazione” di Alexandr Galin. Protagonista a Teatro di “Amadeus” di Roman Polanski, regista esordiente con il lungometraggio “Ardena”,nel 2002 è “Il Trasformista” e nel 2004 è “Billy Flynn” nella versione italiana del celebre musical “Chicago”.Poi, tornato sul piccolo schermo nella doppia veste di conduttore e ideatore del programma Mediaset “Il grande bluff”, è il Commissario Soneri” nella serie Rai “Nebbie e delitti”, desunta dai romanzi di Valerio Varesi.Produttore fra il 2012 e il 2013 di alcune serie Tv di successo del primo canale della Rai, come : “Walter Chiari-Fino all’ultima risata”, “Nero Wolfe”, trattadalla serie dei romanzi omonimi di Rex Stout, e “Adriano Olivetti-La forza di un sogno”, nel 2014 è tra iconcorrenti di “Tale e quale show”,varietà Rai incentrato sulle imitazioni di cantanti ad opera di personaggi famosi e nel 2015 è interprete del personaggio di “Carlo Vettori” nella miniserie da lui prodotta “Pietro Mennea-La freccia del Sud”. Gestore e Direttore artistico del Teatro Eliseo e insegnante di recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio d’Amico di Roma, negli stessi anni, prende parte agli spettacoli: “Il sogno del Principe di Salina : l’ultimo Gattopardo”,ispirato al romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ,“Il caso di Alessandro e Maria” di Giorgio Gaber , “Il discorso del re” di David Seidler e “Cyrano De Bergerac”di Edmond Rostand.Scrittore, autore dei libri “Il sonnifero del geometra”,edito da Rizzoli, “Il nostro piccolo segreto” di Sperling e Kupfer, “Cercando segnali d’amore nell’universo” di Mondadori, è padre di Beatrice, Eleonora e Angelica, avute dalla prima moglie Patrizia Fachini, e di Maddalena e Francesco, avuti dalla compagna Elena Monorchio,incontrata dopo la lunga relazione con l’attrice Lucrezia Lante della Rovere. Impegnato nel sociale, sul fronte della lotta alla pedofilia , per via di violenze subite durante l’infanzia in ambito scolastico, è tornato in video la scorsa stagione con la serie Rai sul terremoto de L’Aquila, “L’Aquila- Grandi speranze” di Marco Risi. Produttore del film sul caso Dreyfus, “J’Accuse- L’ufficial e la spia” di Roman Polanski , presentato in concorso alla 76ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, di recente sulle scene con la pièce “Il penitente”,di David Mamet, ha dichiarato: “Quello dell’attore è il mestiere più bello del mondo e io sono orgoglioso di esserlo. Vorrei vivere tutta la vita facendo Teatro : non a caso ho comprato il Teatro Eliseo di Roma, dove ho investito incoscientemente tutti i miei risparmi”.
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