
ROMA- Non si può negare che l’Italia non è mai stata unita. Ci sono sempre state grandi differenze tra il nord e il sud. L’unità d’Italia non ha portato mai nulla di buono, ha solo incrementato le divisioni che c’erano tra le due parti del paese. La sottrazione di beni del sud e le tante risorse economiche strappate con l’unità d’Italia, hanno reso il sud povero e abbandonato, nel corso della storia, da parte di tutte le istituzioni.
Ora il 40% dei lombardi e il 60% dei veneti hanno chiesto, con il sì, l’autonomia. Di sicuro il referendum di ieri non è altro che l’inizio di un percorso che porterà a tensioni di alto livello nel nord Italia. Insomma, siamo sulla via di una nuova separazione. Il meccanismo che si è innescato porterà a pretese di non poco conto, ad iniziare dalle tasse, cose che l’attuale governo ha già respinto.
Ma si può respingere, ma se il popolo ha deciso per l’autonomia, iniziando da quella economica, nessuno lo può impedire se a chiederlo è il popolo. Altrimenti il discorso è semplice: tu non mi dai quello che io ho chiesto, ed io lotto per separarmi da te. Il nord ha iniziato un percorso nuovo, con il referendum si apriranno scenari difficili per la politica italiana, perché sulla scorta del referendum tutti, al nord, appoggerebbero un discorso separatista perché sono stanchi dei soprusi che giungono da Roma.
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