
ROMA- Era meglio dimostrare molta più coerenza prima, e non adesso che una buona parte dell’elettorato che ha votato M5S ha già preso le distanze. Il M5S con il suo capo politico ha aperto solo la saracinesca di due forni, ma essi non si sono mai accesi, e il Di Maio è rimasto col cerino in mano.
Prima batosta arrivata stamattina dal Friuli, dove il 4 marzo il M5S ha preso il 24% ed ora tocca a malapena l’11%. Forse noi che scriviamo da queste colonne siamo più accorti di Di Maio e siamo evidentemente più ragionevoli di tutti gli attivisti del M5S: avevamo anticipato che la strategia che stava portando avanti Di Maio era da perdenti, mentre era necessario da subito chiedere il voto.
Invece Di Maio ha fatto il tira e molla prima con Salvini, poi col PD, e poi è rimasto appeso alla corda. Il doppio errore di Di Maio, ed è quello che gli elettori non gli perdoneranno più, è il fatto che lui ha messo veti a Berlusconi porgendo invece la mano a Renzi. Entrambi invece sono stati il male del paese, e per entrambi doveva esserci la stessa richiesta. Invece ieri sera Renzi è giunto in TV ed ha fatto fuori Di Maio e anche il reggente del partito Martina con la stessa arroganza che ha sempre usato quando era al governo ed ha portato l’Italia sull’orlo del disastro.
Credo che adesso il movimento abbia perso moltissimi voti. Ha dimostrato di non saper portare avanti le trattative, e si arenato con una barca che aveva il timone bloccato.
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