
ROMA – Siamo seri, e se vogliamo dirla, diciamola come sta: la falsa dei partiti non finisce mai, e quando si parala di incrementare le politiche sociali, i soldi non ci sono, ma se c’è da stanziare soldi per partiti amici e compagni di merenda, quelli ci sono sempre.
Ed ecco che leggendo la nuova legge di bilancio si scopre che il vizietto i governi non lo tolgono mai. Sono due i brillanti emendamenti che vanno in questa direzione già approvati in Parlamento proposti dal senatore Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds che, grazie a due suoi emendamenti è stato stanziato un milione di euro per la conservazione e l’informatizzazione degli archivi dei movimenti politici e degli organismi di rappresentanza dei lavoratori. Il Primo degli emendamenti prevede che il finanziamento partirà dal 2018 visto che è già stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato.
Ma c’è un’altro capolavoro politico che favorisce loro e danneggia i cittadini. emendamento sempre frutto dell’ingegnosa mente di Sposetti che ha deciso di cambiare un articolo del codice civile per favorire i soci delle cooperative. Dato che sono in continua crescita le coop che falliscono, il governo del PD cerca di salvare o almeno di ritardare la fine di quel sistema con interventi ad hoc che penalizzano i cittadini. L’articolo 2.467 del codice civile non trova applicazione per le somme versate dai soci alle cooperative a titolo di prestito sociale», è scritto nell’emendamento. L’articolo nella formulazione attuale intendeva risolvere la questione della qualificazione delle somme stanziate dai soci a favore della società. Somme che nella sostanza costituiscono parte del capitale sociale. Per tale motivo il legislatore aveva sancito la postergazione (ovvero la posticipazione) dei relativi crediti rispetto a quelli degli altri creditori che nel caso delle coop sono rappresentati ad esempio dai fornitori. Con il suo emendamento Sposetti va a tutelare i soci che affidano i risparmi a una cooperativa, comportandosi dunque come se questa fosse una banca. Il prestito sociale però non rappresenta un risparmio ma capitale di rischio.
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