
ROMA –I giorni che hanno preceduto la morte di Sergio Marchionne sono stati caratterizzate da opinioni contrastanti e, spesso, velenose, specie tra quella parte politica vicina alla sinistra italiana. “L’Italia è un paese che deve imparare a volersi bene, deve conquistare un senso di nazione”. Questa frase detta da Marchionne ha un senso vero per una nazione che si sta lentamente spegnendo sotto i colpi di una cattiva amministrazione pubblica.
È vera, quant’è vero il lavoro che ha fatto il manager Marchionne. È l’uomo che ha salvato migliaia di posti di lavoro, cosa che non è mai riuscita alla sinistra e ai sindacati. Due elementi che hanno solo saputo distruggere la macchina produttiva del paese con richieste che alla fine non hanno dato nemmeno uno solo di benefici ai lavoratori.
E sono state proprie persone vicine a queste due obsolete ideologie a criticare Marchionne con frasi alquanto fuori luogo e improprie in un momento delicato per la vita di una persona.
Marchionne ha preso in mano un’azienda che era sull’orlo del fallimento, con operai che erano a rischio occupazione, ed è riuscito invece a riportarla in attivo. Stesso discorso per gli operai americani. Insomma, contrariamente da quanto affermavano becere parole, il manager ha fatto il contrario: il lavoro l’ha slavato e non ucciso. Ed oggi sono gli stessi operai a riconoscere il lavoro svolto da Sergio Marchionne.
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