
Primavera 2015. Cannes (Francia) . Sessantottesima edizione del Festival del Cinema. Nella hall di un grande albergo con vista sul lungomare , la giornalista di una nota rivista patinata sta realizzando un’intervista all’attrice Margherita Buy , tra i protagonisti del film , diretto da Nanni Moretti, “Mia madre”. “Allora , Signora Buy com’è andata sul set con Moretti?” , domanda la cronista . “All’inizio del film temevo che non ce l’avrei fatta . Mi ha aiutata lui. Non si può dire che siamo grandi amici , per carattere siamo entrambi molto discreti, ma c’è un affetto , costruito nel tempo… Nanni è una persona molto divertente , ironica …però, sa farti anche arrabbiare e , al tempo stesso, chiederti scusa quando si accorge di essere stato particolarmente burbero e questo lo apprezzo tantissimo , perché c’è gente che neanche se ne accorge quando ferisce gli altri . Lui , invece, è molto attento!…” , risponde con tono pacato l’attrice . “Nel film è chiamata a interpretare una figlia che , insieme al fratello, deve accettare la malattia e poi la morte della madre , non l’ha spaventata interpretare una pellicola sulla morte ?” , rilancia la giornalista ; “Questo per Nanni è stato un film autobiografico , avendo perso da poco la madre…La mia sta ancora bene , ma mi sono sentita ugualmente molto coinvolta,perché alla mia età ci pensi alla morte dei tuoi genitori …In questo senso , in certe scene, non soffrire era impossibile !…” , rivela la Buy , quando il cellulare ,che rigira nervosamente tra le mani, inizia a squillare. Poi, guardato lo schermo per accertarsi che si tratti della figlia Caterina, arresta con un cenno delle dita la cronista , dicendo : “Mi scusi , ma non posso fare a meno di rispondere : è mia figlia!…” . Messo giù , dopo una conversazione fitta e breve , sfogandosi con la giornalista, confessa : “Ho lavorato tutto il giorno con i traslocatori , sono andata a prenderla all’Olgiata , l’ho portata ad atletica e mi strilla pure!…”; “Allora, è una madre normale, come tutte!…” , esclama stupita la cronista. “Come tutte provo a dare delle regole , ma poi non riesco tanto a tenere il punto !…” si giustifica l’attrice , aggiungendo: “Non c’è niente da fare …sono troppo buona!…” .
“Io , quando recito, ho sempre mille dubbi ; perciò , prima di girare , cerco di avvicinarmi al regista per essere sicura di aver capito bene la parte!” . Così, l’attrice Margherita Buy nel corso di un’intervista rilasciata al mensile “Vanity Fair” nel 2015 . Nata a Roma , il 15 gennaio del 1962, da un dirigente dell’Unità sanitaria locale e da una casalinga , cresce nel quartiere Coppedè con i due fratelli. Diplomatasi al liceo Scientifico “Azzarita” , decide di intraprendere la carriera d’attrice , sostenendo un provino per entrare all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” , dove , bocciata, riesce ad accedere solo successivamente. Conseguito il titolo d’attrice , stringe un sodalizio artistico (e non solo) , con il collega Sergio Rubini, che sposa nel 1991 e da cui si separa nel 1993 , per poi risposarsi con il chirurgo Renato de Angelis , padre dell’unica figlia , Caterina . Maturata una lunga esperienza teatrale ( tra le pièce portate in scena: “Ascesa e caduta della città di Mohagonny” , “La stazione”, “Italia-Germania quattro a tre”), fra il 1986 e il 1988 appare sul grande shermo nelle pellicole : “La seconda notte” , di Nino Bizzarri , grazie a cui si aggiudica il Globo d’Oro come “migliore attrice rivelazione”, e “Domani accadrà” di Daniele Lucchetti . Nel decennio Novanta , messo da parte il teatro , si dedica esclusivamente al cinema , interpretando ruoli intensi nei film : “La settimana della Sfinge”, diretta ancora da Daniele Lucchetti , “La stazione”, di Sergio Rubini , che le vale i premi David di Donatello , Nastro d’argento e Ciak d’oro e “Chiedi la luna”, di Giuseppe Piccioni . Notata dall’attore e regista Carlo Verdone , che la sceglie come cooprotagonista della pellicola “Maledetto il giorno che t’ho incontrato” , esordisce anche nella commedia leggera , ottenendo Globo e Ciak d’Oro e il premio Ennio Flaiano . Tornata ai film “impegnati” con “Va’ dove ti porta il cuore” di Cristina Comencini , tratto dal romanzo omonimo di Susanna Tamaro , nel 1999 vince il suo secondo David di Donatello come “migliore attrice protagonista” per la pellicola “Fuori dal mondo” di Giuseppe Piccioni. Vissuta una “seconda giovinezza cinematografica” grazie al largo consenso di pubblico e ai riconoscimenti (Nastro d’Argento e Globo d’Oro) ottenuti con il film di Ferzan Ozpetek “Le fate ignoranti”, nel 2002 approda allo sceneggiato televisivo , recitando nella miniserie Mediaset “Incompreso” , riadattamento dal romanzo di Florence Montgomery . Interprete delle inquetudini piccolo e medio borghesi , fra il 2002 e il 2005 prende parte alle pellicole : “Il più bel giorno della mia vita” , di Cristina Comencini , “Caterina va in città” di Paolo Virzì , “Manuale d’amore” di Giovanni Veronesi e “I giorni dell’abbandono” di Roberto Faenza , desunto , quest’ultimo , dal romanzo di Elena Ferrante. Fatta ancora incetta di altri David di Donatello , Nastri d’Argento , Globi e Ciak d’Oro , con i film “Il caimano” di Nanni Moretti , “Saturno contro” di Ferzan Ozpetek,“Giorni e nuvole” di Silvio Soldini , “Habemus papam” e “Mia madre” , entrambi di Nanni Moretti e “Viaggio sola”di Maria Sole Tognazzi , nel 2015 stupisce , interpretando accanto a Sabrina Ferilli la pellicola “Io e lei” , di Maria Sole Tognazzi , dedicata al tema dell’omosessualità femminile. Entrata nell’albo dei record per il maggior numero di vittorie e di nomination, riportate nell’ambito delle diverse rassegne cinematografiche italiane , tuttavia , continua a schermirsi , affermando : “Io , non mi riguardo mai , per paura dei troppi difetti!” e , ammettendo , riguardo alla sua condizione di single: “Con gli uomini è andata male!. Ma il problema sono io : non ho un carattere facile!” .
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