
Siamo alle solite: le sinistre o chi si professa di essere tale, quando sono all’opposizione propongono sempre più tasse e la solita scusa della patrimoniale, quando sono maggioranza lo fanno. Ed ecco che il PD il partito per eccellenza che ha eredito la storia politica ed ideologica del vecchio PCI, propone una patrimoniale per fare cassa.
Il primo che è uscito allo scoperto ed ha lanciato la proposta, è l’ex ministro nonché segretario uscente del PD, Maurizio Martina, che è anche candidato alla segreteria del partito. intervenuto alla trasmissione Agorà su Rai tre, ha detto ” Ho visto che il governo spagnolo ha aumentato il prelievo sui grandi patrimoni di un tot. Non è sconvolgente, si può fare. Una innovazione necessaria è il salario minimo legale per combattere il lavoro sottopagato. Ci sono degli studi che lo fissano a 8,50-9 euro l’ora, è stato introdotto dalla maggior parte dei Paesi europei”. A dirlo è lo stesso politico che fino a qualche mese era ministro della repubblica italiana e tutto ciò che pensa oggi non l’ha fatto.
Ma frenare questa grande voglia di Martina di fare prelievi sui grandi patrimoni ci pensa il deputato Pd Luigi Marattin, membro della commissione Bilancio alla Camera: “Non ce nè traccia perché quando abbiamo chiesto a tutto il gruppo Pd di proporre emendamenti, nessuno ha chiesto la patrimoniale. E per fortuna, aggiungo io. Perché abbiamo bisogno di meno tasse e più investimenti. Non più balzelli”.
Per fortuna che c’è nel PD ancora qualcuno che ragiona, perché tassare i patrimoni come chiede Martina significa decurtare soldi a chi invece può investirli per creare ricchezza per le imprese e per l’occupazione. Ma siamo alle solite proposte della sinistra che non c’è. Il PD al suo interno è in piena campagna elettorale, quindi ognuno la spara grossa, ma quando erano al governo del paese non sono riusciti a farlo decollare, anzi, hanno peggiorato la situazione.
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