
MONDRAGONE- È un avventura raggiungere Roma per i tanti pendolari che ogni giorno da Napoli devono recarsi nella capitale per lavoro.
Ieri si è concluso il primo giorno di “sperimentazione” del nuovo orario dei treni, sviluppato proprio per “garantire un maggior livello di qualità del servizio nonché puntualità”. Inutile dire che è risultato un totale fallimento, che ha evidenziato non solo la fragilità del sistema in un regime ottimale senza problemi, ma la reale impossibilità nell’applicazione in caso di semplici guasti. Come occorso ieri. Soprattutto al ritorno E’ bastato un guasto sulla linea del ritorno tra le stazioni di Latina e Sezze Romano per far saltare tutte le coincidenze a Formia, nodo di scambio.
Sono bastati meno di 20 minuti di ritardo dei regionali veloci provenienti da Roma, che significavano un ritardo in partenza di meno di 10 minuti per le “coincidenze”, per appiedare migliaia di pendolari e lasciarli alla stazione di Formia senza nessuna indicazione in merito. Solo il laconico messaggio registrato: “Ci scusiamo per il disagio”. E quando ci si è rivolti al personale di Trenitalia o RFI della stazione di Formia è stato riferito, con tono non poco dolce, che “non esiste alcuna coincidenza e che i treni devono partire all’orario indicato. Non possono aspettare”.
Tutto il contrario di quanto asserito e le rassicurazioni fatte alla regione Campania. A questo poi non può non essere aggiunto che i binari di arrivo dei treni e di partenza non sono serviti dallo stesso marciapiede, costringendo gli utenti a vere e proprie “greggiate” su scale strette, come testimoniano le numerose fotografie riprese dagli utenti stessi. Anche questo era un altro punto garantito, stavolta dalla regione Lazio, testimoniando la propria scarsa conoscenza degli impianti della stazione di Formia.
Tutto questo si è tradotto in sostanza in circa 2 ore in più di percorrenza oltre le canoniche 4 ore di viaggio medio, tra andata e ritorno. Il tutto naturalmente a sole spese degli utenti. Che sono esseri umani e non numeri. Che sono persone che hanno una loro vita e non possono né devono regalare ore della propria vita per l’incapacità e l’inettitudine di chi non sarebbe in grado di far girare nemmeno un trenino LIMA. Eppure gli era stato detto dal primo momento, ma le regioni non si comprende perché, hanno mostrato più fiducia in Trenitalia S.p.A. che nei propri cittadini. Chissà se incominceranno a rendersi conto di chi è in errore. Oggi è un altro giorno, che per i pendolari inizia presto, molto presto.
Emilio Rota: Comitato Pendolari Stazione Falciano-Mondragone-Carinola
Articoli simili: