
Primavera 2007. Roma, rione Trastevere. All’interno del cinema Reale, a pochi passi dalla Bocca della verità e dalla chiesa di Santa Maria in Cosmedin, la platea, accorsa alla presentazione del film “Lezioni di cioccolato”, attende l’inizio della proiezione della pellicola. Seduti in prima fila, gli attori protagonisti, Violante Placido e Luca Argentero, scambiano battute con il regista Claudio Cupellini, quando, d’un tratto, vengono interrotti dall’arrivo dell’attrice Monica Scattini, accompagnata da una comitiva di amici. “Oh, scusate il ritardo, eh!…in centro c’era un traffico che non potete capire!…praticamente, un metro ogni dieci minuti!…Un imbuto, proprio!…” , si scusa la brillante caratterista. ” Figurati!…tanto qui non è successo ancora niente!…pare che ci sia un problema all’impianto elettrico della sala…”, la tranquillizza il regista. “Claudio, perché non approfitti della situzione per dirle tutto!…guarda che è meglio dirglielo adesso…e poi, non vedi che s’è portata dietro pure gli amici?…pensa che figura?!…”, suggerisce Argentero, sussurrando all’orecchio di Cupellini. “Dire a Monica, cosa?…ma che state confabulando voi due?…” , si intromette, incuriosita, Violante Placido. “Viola’, il fatto è che il film era lungo e al montaggio abbiamo dovuto tagliare delle parti!…” , rivela il regista all’attrice. “Cheee?, vuoi dire che le avete tagliato una scena?…”, domanda la Placido; “Una?, Viola’, gliele abbiamo tagliate tutte!…”, chiarisce Cupellini. “‘A Cla’, però, non si fa così!…potevi evitare che venisse fin qua!…adesso, pensa che figura con i suoi amici?!…Avvisala prima che cominci, almeno!…”, consiglia l’attrice. “Me sa che c’hai ragione!…ma, sì, va, salviamo il salvabile!… mò glielo dico: Monicaaa!…” , richiama l’attenzione della Scattini, il regista, “Senti, cara, ci sarebbe un piccolissimo problema…un inconveniente…Insomma, mentre montavamo il girato, ci siamo accorti che il film era lungo e , purtroppo, abbiamo dovuto tagliare alcune scene…le tue, intendo!…Comunque, erano perfette, caratterizzate da quell’ironia di cui solo tu sei capace!…”. “Eh, Ninni, bella consolazione!.. mi fai fuori dalla pellicola, non mi avvisi neppure, facendomi venire fin qui con tutti gli amici e poi mi prendi anche in giro con ‘sta sviolinata?…e no, nun lo accetto micha!…ecco : son talmente fuori dai gangheri che mi esce pure il Toscano!…”, reagisce, adirandosi, l’attrice. Poi, guardando di sottecchi il regista, visibilmente costernato, scoppia in una fragorosa risata, esclamando: “Ok, Ninni, stavolta ti perdono!…e dire che stamattina me lo sentivo che c’era qualcosa che non andava!…infatti, l’ho detto anche a un’amica : “Oh, Carlina, stamane, mi sento proprio come se qualcuno m’avesse tagliato a pezzi!”…E quel qualcuno, toh!, eri te, che m’hai tagliato tutte le pose!…”. “Ma dimmi te, come si fa a non amare un’attrice, una donna così?!…” , commenta il regista, chiosando: “Una che ha sempre la voglia di riderci su!” .
“Quando sono nata ho deciso di fare l’attrice. Ma papà, che faceva il regista, non voleva perché diceva che avrei avuto grandi delusioni. Allora, mi mise a fare di tutto, dall’aiuto operatrice all’aiuto regista, nella speranza che io cambiassi idea. Invece, io, non l’ho mai cambiata” . Così, l’attrice Monica Scattini si raccontava a un cronista, qualche anno prima della sua prematura scomparsa. Nata a Roma, il 1° febbraio del 1956, dal regista piemontese Luigi Scattini e da una nobildonna toscana, cresce sul set , rivelando sin da bambina la propria attitudine per la recitazione, avversata dal padre, conscio dell’incertezza e della precarietà della carriera artistica. Quindi, pur tra conflitti e ostacoli,nel 1974 , a soli diciotto anni, riesce a ottenere un piccolo ruolo nel film di Mauro Bolognini, “Fatti di gente perbene”. Nel 1977, vinte ormai le resistenze della famiglia, recita nella pellicola “Blue Nude”, diretta dal padre e ambientata a New York. Affascinata dalla “Grande mela”, decide allora di trasferirsi negli Stati Uniti per frequentare l’Actor Studio di Lee Strasberg. Tornata in Italia dopo l’esperienza hollywoodiana (ottiene un’apparizione in “Un sogno lungo un giorno” di Francis Ford Coppola), fra il 1982 e il 1983 gira alcune pellicole d’autore come : “Dancing Paradise” di Pupi Avati e “Malamore” di Eriprando Visconti. Poi, aggiudicatasi un Nastro d’Argento come “migliore attrice non protagonista”, grazie alla sua interpretazione nel film di Stefania Casini e Francesca Marciano, “Lontano da dove”, si afferma definitivamente nel Cinema come caratterista di valore. Infatti, stimata da Ettore Scola per le sue doti di attrice brillante, recita ruoli caricaturali di zitella nelle pellicole “Ballando ballando” e “La famiglia”. Nel 1987, alternati agli impegni televisivi(anima insieme alle attrici Cinzia Leone, Angela Finocchiaro, Tosca D’Aquino, Sabina Guzzanti, Syusy Blady e Maria Amelia Monti, la trasmissione del terzo canale Rai “La Tv delle ragazze”, scritta e condotta da Serena Dandini) quelli cinematografici ( gira la commedia di Sergio Corbucci “Rimini Rimini”), sposa lo scultore Giancarlo Neri. Nel 1992, invece, reduce dalla felice partecipazione al film dolceamaro di Dino Risi “Tolgo il disturbo”, con protagonista un irripetibile Vittorio Gassman, è chiamata da Mario Monicelli a vestire i panni della sorella sterile e disperata in “Parenti serpenti”, pellicola corale sulla famiglia e le sue ipocrite meschinità. Candidata al David di Donatello per “Un’altra vita” di Carlo Mazzacurati e vincitrice dello stesso nel 1994 con “Maniaci sentimentali” di Simona Izzo, dalla metà alla fine degli anni Novanta prende parte a numerose commedie all’italiana( “Selvaggi” e “Vacanze di Natale”di Carlo Vanzina, “Uomini uomini uomini” e “Simpatici e antipatici” di Christian De Sica), spesso impreziosendole con la sua caricatura di una toscana benestante. Legatasi dopo la fine del suo matrimonio al collega Roberto Brunetti, fra il 2007 e il 2011 frequenta set internazionali, interpretando cammei in musical-kolossal come “Nine” di Rob Marshall e in biografie come “Cloclo” di Florent Emilio Siri, film dedicato alla memoria del cantautore francese Claude Francois, senza ,tuttavia, disdegnare le pellicole nostrane (“Tutta colpa della musica” di Ricky Tognazzi). Volto amato del piccolo schermo ,per via delle divertenti interpretazioni in serie di successo Rai e Mediaset come “Lo zio d’America” , “Un ciclone in famiglia”e “I delitti del cuoco”, nel 2012 esordisce in teatro con “Olio”, commedia articolata in monologhi, scritta e diretta da Marco Calavani e nel 2014 si cimenta nella regia, firmando il suo primo film, il cortometraggio: “Love sharing”. Affetta da melanoma, nel gennaio del 2015, appare in televisione per l’ultima volta nel programma di Canale 5 “Avanti un altro!”. Poi, ricoveratasi presso il Policlinico Gemelli di Roma, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni, si spegne improvvisamente il 4 febbraio. Salutata da amici e colleghi nel corso della cerimonia funebre tenutasi presso la Basilica di Santa Maria in Trastevere, quartiere nel quale risiedeva da molti anni, è stata ricordata ,tra gli altri, da Carlo Verdone, che di lei ha detto: “Era una bravissima attrice, una persona sempre cordiale e col sorriso, una persona speciale…era sempre tifosa degli altri, non l’ho mai sentita parlare male di qualcuno, era una persona positiva, che ti spingeva a volerle bene”.
Articoli simili: