
Per molte ragioni la situazione all’interno del Moscati di Aversa presenta molte criticità, soprattutto per quanto riguarda l’annosa vicenda del pronto soccorso, che da anni soffre la mancanza di personale tanto da determinare una situazione di precarietà in termini di servizio ai paziente.
Ora a scendere sul piede di guerra sono le sigle sindacali che, esasperate, sono pronte a rivolgersi alla magistratura per risolvere una serie di problematiche che riguardano l’assetto interno della struttura ospedaliera. Influisce di molto l’assenza della politica, che continua a fare orecchie da mercanti dinanzi ad una situazione che non trova mia soluzioni.
Le sigle sindacali di Cgil/F.P e la UIL/F.P.L non intendono più attendere e in una nota fanno sapere che si stanno muovendo per risolvere la questione.
“Nonostante le reiterate lettere di richieste di incontro inoltrate all’intestato direttore generale, fatta eccezione per qualche sparuto incontro con il D.A e il D.S aziendali per temporanei ascolti e spicciole comunicazioni su questioni di intendi prima realizzati e poi comunicati, le scriventi OO.SS non hanno mai ricevuto atto formale di riscontro, anzi l’azienda ha sempre assunto comportamenti e tattiche dilatorie,per lo più incline a produrre procedimentali unilaterali che di fatto incidono negativamente sui diritti sindacali – scrivono le due sigle sindacali citate – Il dirigente che non rispetta le relazioni sindacali previste dal contratto, che non avvia la contrattazione d’istituito con le RSU/OO.SS, che si sottrae a rendere note le risorse disponibili per il fondo condizioni di lavoro e incarichi e il fondo premialità e fasce, che non fornisce i dovuti chiarimenti sull’utilizzo di risorse straordinarie, che non trasmette alle RSU/OO.SS le documentazioni o le proposte preventive di natura aziendale avente carattere di contrattazione, consultazione, informativa sindacale è colpevole di condotta antisindacale. Il sindacato deve essere messo in condizione di poter esprimere le proprie tesi e argomentazioni e l’altra parte negoziale accettarle o eventualmente motivare il proprio dissenso o viceversa. A questo punto, continuano le sigle sindacali, ci troviamo nella condizione non più rinviabile e costrette a notificarle atto formale di diffida per palese e reiterato comportamento antisindacale, discriminatorio e “contra legem”, comportamento che circoscrive e limita fortemente l’esercizio dell’attività sindacale nell’ambito dell’ASL/CE per i motivi citati. Qualora dopo trascorso quindici giorni dalla recezione della lettera senza una formale convocazione per la costruzione dei vari tavoli confronto e contrattazione (comparto, dirigenza medica e SPTA) saranno attivate tutte le procedure atte a tutelare e preservare i diritti di tutti i dipendenti e le prerogative sindacali delle sigle sindacali citate, informando dello stato di malessere e agitazione del personale gli organi istituzionali quali Prefettura, Regione Campania e sindaci dei comuni del territorio provinciale, a cui seguiranno tutte quelle iniziative che gli strumenti di legge ci consentiranno di adottare, non ultimo quello del ricorso alla magistratura competente, alla cui attenzione sarà posta l’eventuale comportamento della condotta antisindacale- conclude la nota di Cgil e UIL”.
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