
ROMA- Lo stesso neo presidente ha ammesso che la prima cosa da fare e dare di nuovo credibilità alla politica, cercando di dare delle risposte alla gente realizzando i loro bisogno. Parole lodevoli da parte di GiancarloMusumeci, eletto a nuovo presidente della regione Sicilia. In fatti il dato più sconcertante di questa tornata elettorale è l’astensione: due cittadini su tre non sono andati al voto.
Il centrodestra espugna la regione a statuto autonomo, ma a tallonarlo è il M5S che, comunque, in Sicilia è il primo partito. Tonfo invece per il Pd di Renzi, che con Fabrizio Micari arriva al 18,59% e ottiene il peggior risultato sul territorio. Ma il risultato del PD era scontato, paga il disastroso governo regionale di Crocetta, che in cinque anni ha cambiato 50 assessori. Paga anche le cattive politiche del governo Renzi, quindi la sconfitta era più che prevedibile. Il Movimento 5 Stelle che cresce, nel 2012 si era fermato al 18,17% e che diventa il vero avversario da battere. Resta fermo invece l’astensionismo, con oltre il 53,24 % degli aventi diritto che hanno deciso di disertare le urne.
Altro sconfitto eccellente di questa tornata elettorale siciliana è proprio il padrone di casa Angelino Alfano, punito in modo eclatante dai suoi stessi cittadini.
Visibilmente commosso il neo presidente a Catania conferma le sue intenzioni di regalare alla Sicilia la riscossa che merita: “Dobbiamo combattere per la nostra terra. Voglio essere e sarò il presidente di tutti i siciliani, di chi mi ha sostenuto, di chi ha legittimamente deciso di votare altri candidati e di chi addirittura ha deciso di non partecipare al voto. Bisogna recuperare l’oltre 50% dei siciliani che ha deciso di non andare a votare. Ora bisogna restituire alla politica credibilità e autorevolezza“.
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