Estate 2017. Roma, quartiere Garbatella. In un supermeracato poco distante dalla Fontana della Carlotta, simbolo del rione, l’attore Neri Marcorè si aggira con il suo carrello tra i reparti, quando viene attirato da una vaschetta di crostacei esposta sul bancone della pescheria. “Senta, ma, questi gamberi sono freschi?… li hanno appena pescati o li avete tirati fuori voi dal frigorifero?…”, chiede Marcorè all’addetto alla vendita. “Surgelati, questi?, ma che scherza, dotto’?…’Sti gamberi non so’ freschi…so’ freschissimi!…Li hanno appena portati dal Circeo…”, lo rassicura, il commesso. “Bene!, allora me ne dia un chilo, per favore, che stasera ho un po’ di gente a cena!…”, fa il suo acquisto l’attore, subito ammonito da una signora, in fila, dietro di lui, in attesa del suo turno. “Cosa ha fatto?, davvero ha ordinato quei gamberi?…Scusi, sa, se mi permetto, ma lei non è proprio quel che si dice : un intenditore!…Guardi bene il colore dei crostacei che ha comprato… Possibile, che quel rosa pallido, smunto, non le dica niente?…Il gambero, quando è fresco, è rosso, rosso vivo, con striature arancioni!…Certo, bravissimo attore, eh, per carità, non c’è che dire!…ma, in fatto di cucina, lascia molto a desiderare!…”, sentenzia l’attempata massaia. “Che vuole che le dica, signora!…lei ha proprio ragione!…del resto, le donne non sbagliano mai !…Allora, sa che faccio?…siccome, di cucina, come ha ben intuito, ci capisco poco o niente e di gamberi, ancor meno, rimedio, invitandola a teatro, per vedere il mio nuovo spettacolo, che , ne sono certo, non la deluderà!…anche perché, almeno nella recitazione, dovrei cavarmela!…”, si schermisce Marcorè. “Io, a teatro, a vedere lei?…Be’,vengo volentieri!…E…cos’è, cos’è che fa?…uno dei suoi show, dove imita…Ah, quanto mi faceva divertire l’imitazione di Alberto Angela!…Lei è proprio bravo, sa?…una caricatura perfetta, ironica, intelligente, riuscitissima!…”, accetta l’invito, la signora, entusiasta. “Imitazioni, ha detto?…Eh, no, signora, mi dispiace, ma sono sei anni che non imito più personaggi!…No, il mio spettacolo, non è di imitazioni…è un reciatl di teatro-canzone, si intitola : “Quello che non ho”…canto alcune canzoni di De Andrè e interpreto dei versi dello scrittore Pier Paolo Pasolini!…”, chiarisce, l’attore con tono cortese. “Ah, mi scusi, allora, non sapevo!…ma perché non imita più, che le riusciva così bene?…”, chiede la massaia, incuriosita. “Be’, perché con l’età sono cambiato…perché ho altri interessi…o perché manca l’ispirazione, personaggi che valga la pena imitare!…o perché, forse, sono un attore ancora da scoprire!…un attore, con mille sfaccettature, ora comiche, ora drammatiche!…”, spiega Marcorè, interrotto bruascamente dal commesso della pescheria: “A’ dotto’, complimenti vivissimi per le mille sfaccettature!, ma co’ ‘sti gamberi, che dovemo fa’?… li vuole o desiste?…”.
“La mia decisione di non fare più imitazioni risale a sei anni fa. Una scelta legata al fattore anagrafico, a come si cambia, a quello che ti interessa di più o meno. Un po’ dipende anche dal panorama desolante…Comunque, sono stato sempre io a decidere dove andare e ora mi va bene fare fiction, teatro e cinema”. Così, l’attore, conduttore e cantante, Neri Marcorè, nel corso di un’intervista, a proposito della versatilità della sua carriera. Nato a Porto Sant’Elpidio (provincia di Fermo, nelle Marche) il 31 luglio del 1966, esordisce nel mondo dello Spettacolo giovanissimo, a soli 12 anni, partecipando a programmi radiofonici e televisivi di emittenti locali, in veste di cantante-imitatore. Poi, trasferitosi a Bologna per studiare presso la Scuola superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori “Carlo Bo, si diploma nel 1989, alternando allo studio la passione per l’intrattenimento, che lo induce a partecipare in veste di “dilettante allo sbaraglio” a una puntata della trasmissione “La Corrida”, condotta sulle reti Mesdiaset da Corrado. Fra il 1990 e il 1991, messosi in luce come imitatore, partecipa ai programmi Rai “Stasera mi butto” e “Ricomincio da due”, presentato, quest’ultimo, da Raffaella Carrà, nel quale dà vita alla striscia satirica “TGX”, curata insieme con Michele Mirabella. Affermatosi come doppiatore di cartoni animati, nel 1993 debutta in Teatro con la commedia “La finta ammalata in musica”di Carlo Goldoni, cui seguono le commedie musicali: “Casablanca”, “Snoopy, il musical” e “Belushi” e, nel 1995, sul grande schermo, con la pellicola di Piero Natoli: “Ladri di cinema”. Quindi, tornato in Tv nelle vesti di imitatore, nelle trasmissioni comiche Rai e Mediaset “Pippo Chennedy Show, “L’ottavo nano” , “Ciro, il figlio di Target” e “Mai dire Domenica”, e in quelle di conduttore (“Per un pugno di liberi”), dal 1998 al 2009 si divide tra i set cinematografici (“Viola” di Donatella Maiorca, “Ravanello pallido” di Gianni Constantino, “Il cuore altrove”, “La seconda notte di nozze”, “Gli amici del bar Margherita”, di Pupi Avati, “L’estate del mio primo bacio”di Carlo Virzì, “Lezioni di cioccolato” di Caludio Cupellini, “I mostri oggi” di Enrico Oldoini e “La scomparsa di Patò” di Rocco Mortelliti) e quelli delle serie televisive (“E poi c’è Filippo” di Maurizio Ponzi, “Papa Luciani-Il sorriso di Dio” di Giorgio Capitani, e“Tutti pazzi per amore” di Riccardo Milani). Ancora una volta sul piccolo schermo con lo show satirico Rai “Parla con me”di Serena Dandini, nel quale imita tra gli altri Albero Angela, Antonio Di Pietro, Pierferdinando Casini e Maurizio Gasparri, nel 2010 si cimenta in spettacoli di teatro-canzone, quali : “Un certo signor G.”, omaggio a Giorgio Gaber e “Attenti a quei due”, in coppia con Luca Barbarossa. Nel cast di pellicole internazionali, come : “The Tourist” di Florian Henckel von Donnersmarck, “…Non ci posso credere” di Philippe Claudel, “Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà”di Laurent Tirard e “Lo specchio di Calvino” di Damian Pettigrew, fra il 2012 e il 2018 recita nelle tre edizioni della fiction di Rai Uno “Questo nostro amore”, tutte dirette da Luca Ribuoli. Ospite di trasmissioni come la sessantatreesima edizione del Festival di Sanremo e “Che tempo che fa” e co-conduttore di manifestazioni come “Il Concerto del Primo Maggio”, dal 2014 a oggi si divide tra teatro (“Beatles Submarine” e “Quello che non ho”, spettacoli entrambi diretti da Giorgio Gallione), cinema (“Mi faccio vivo” di Sergio Rubini, “Smetto quando voglio” e “Smetto quando voglio-Ad honorem” di Sydney Sibilia, “Sei mai stata sulla Luna?” di Paolo Genovese, “Leoni” di Pietro Parolin e“Latin lover” di Cristina Comencini) e Televisione (interpreta le serie: “Una Ferrari per due” e “Una villa per due” di Fabrizio Costa, “Le nozze di Laura”di Pupi Avati, “Baciato dal sole”di Antonello Grimaldi e “I Medici” di Frank Spotnitz e Nicholas Meyer e conduce i programmi: “NeriPoppins” e “Celebration” ). Vincitore di premi come il Nastro d’Argento, direttore artistico del Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio, ideatore e testimonial di Risorgimarche , festival organizzato sulle montagne e sulle colline di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata, per promuovere la rinascita delle comunità e delle terre colpite dal sisma del 2016-2017, è attualmente in scena con lo spettacolo “Due amici dopo cena”, recital intervallato da canzoni, cantate e suonate insieme con Edoardo De Angelis, fondatore, negli anni Settanta, presso il Folkstudio, della scuola romana dei cantatutori. Sposato dal 1995 e padre di tre figli, a chi gli chieda di definire la propria arte, riponde: “Mi reputo un artista da scoprire. Ci sono molte sfaccettature che sia cinema che fiction non hanno ancora esplorato. Ad esempio l’aspetto drammatico, che ho affronatato soltanto in parte nel film, “Il cuore altrove” di Avati. Inoltre, penso che compito di un artista sia quello di incidere positivamente sull’opinione pubblica, inducendo la gente a riflettere su come cambiare, sovvertire, ciò che di negativo c’è nella società, perché c’è sempre tempo per invertire le tendenze . Sta a noi farlo, non è qualcosa che piove dall’alto” .