
ROMA- Verrebbe da ridire dopo le parole del ministro del lavoro Poletti dette al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione ma, purtroppo, non ci resta che continuare a piangere. Il ministro ha annunciato un pacchetto di incentivi, due miliardi di euro, che introdurrà nella prossima legge di bilancio per agevolare le assunzioni dei giovani. Ancora una volta governi di centrosinistra pensano a incentivi e non a progetti di lunga durata. Il centrosinistra e le sinistre sono abituati a fare del lavoro una merce di scambio attraverso propagande in prossimità di elezioni.
È già successo, con il bonus degli ottanta euro il governo Renzi vinse le elezioni europee, vi ricordate quel 40% di voti del PD, ebbene, poi Renzi è andato a casa col referendum e il suo partito ha subito un contraccolpo non indifferente. I governi di centrosinistra non studiano inserzioni capaci di rendere il lavoro costante nel tempo, ma lo fanno per mantenerlo momentaneo attraverso incentivi che, una volta finiti, fanno tornare tutto come prima.
Al momento non ci sono governi capaci di creare quel sistema capace di veicolare progetti intesi a sviluppare il paese attraverso un capillare ammodernamento infrastrutturale. Purtroppo la politica italiana continua a comportarsi raccontando bugie perdendo credibilità: la verità è dignità, e chi tiene alla sua dignità dice la verità qualsiasi essa sia. Questo concetto non piace, perché rompe lo schema delle prese in giro che fanno dei politici degli eterni bugiardi.
Non c’è decreto legge o incentivo che crea sul serio il lavoro. Nessun governo può creare lavoro attraverso una legge. Il lavoro si crea creando le giuste condizioni agli imprenditori, mettendo in piedi un sistema che si basi su un basso livello di burocrazia e una tassazione sopportabile. Sono le imprese che creano lavoro, sono loro che possono dare il sussulto giusto per far risalire il Pil. Per farlo hanno bisogno di un sistema che non li penalizzi, ma contribuisca a rendere più semplice poter fare impresa. Gli incentivi creano un momento limitato nel tempo, non danno la certezza che il lavoro sia diventato una sicurezza per poter progettare il futuro. Peccato, in questo paese si continua con il clientelismo e l’assistenzialismo. Iniziamo ad ammodernare il paese attraverso la costruzione di infrastrutture capace di di dare lustro e contemporaneamente creare occupazione.
Articoli simili: