
Autunno 1953. Roma, quartiere Trastevere. A pochi passi dalla piazza centrale del rione, i coniugi Orsomando, Giovanni e Anna, camminano con andatura veloce per raggiungere in fretta un noto negozio di elettrodomestici. “Muoviti, Giovanni, muoviti…siamo in ritardo!…Se non ti sbrighi perderemo l’annuncio…su, sii più spedito!…”, esorta il marito, la moglie ansiosa. “Più in fretta di così, non posso…son mica un ragazzino!…e poi, te l’avevo detto che avremmo rischiato di far tardi!…ma tu, niente, testarda, eh!…che bisogno c’era di andare a fare la spesa anche oggi?…oggi, è un giorno speciale, è il giorno di Nicolina, si poteva evitare, no?!…”, rimprovera la moglie, il marito. “Cosa, cosaaa?…chiariamo bene : prima di tutto, adesso, che lavora in Rai, nostra figlia devi chiamarla “Nicoletta”… e poi, sarà anche un giorno “speciale”, come dici tu, ma si dovrà pur cenare, stasera, non credi?…”, replica piccata la donna. “Ecco, lo vedi?, tanto baccano per niente!…siamo già arrivati!…Eccolo, ‘sto negozio!…”, esclama l’uomo, con tono conciliante, cercando di ammansire la consorte. “A vederlo lo vedo bene, il negozio!…Sei tu che non lo vedi bene!…Guarda, guarda meglio!…Quante volte, ti avrò detto di metter su gli occhiali, con quella miopia che ti ritrovi?…Se li avessi portati, ti saresti accorto che qui fuori c’è una fila così lunga, che non riusciremo a vedere neppure l’annuncio di domani!…”, lo informa arrabbiata la donna. “Ma che domani e domani!, sei la solita esagerata!…Adesso, ci pensa tuo marito!, te lo risolve lui, il problema!, Guarda un po’ come si fa!…”, la tranquillizza il marito, allontanandosi, per tentare di arrivare all’ingresso del negozio. “Scusate signori, non voglio fare il furbo e saltare il mio turno, ma dovrei chiedervi una cortesia…noi, intendo io e mia moglie, che è rimasta là dietro, come voi, non abbiamo un televisore in casa, non possiamo permettercelo, (capirai, con quello che cosatano ‘sti apparecchi americani!)…Dicevo, siccome non lo abbiamo, siamo venuti qui per vedere le trasmissioni della Rai…il fatto è che a noi, non interessano tutte, le trasmissioni!…anzi, a dire il vero, a noi, non interessano proprio!…a noi basterebbe vedere l’inizio, solo l’annuncio!…Sì, perché, voi dovete sapere che mia figlia, Nicolina Orsomando, che ora si fa chiamare Nicoletta, lavora in Rai!…Un mese fa, dopo una selezione, un funzionario le ha inviato una lettera per avvisarla che aveva superato la prova di annunciatrice televisiva…E quindi, oggi, anzi, ad essere precisi, tra pochi minuti, farà il suo primo annuncio!…dunque, se voleste essere così gentili da favorire l’ingresso mio e della mia signora, per vederlo, ci fareste un piacere!…”, conclude, dopo aver perorato la sua causa, il signor Giovanni. “Senti ‘n’po’, ma ,te , proprio qua dovevi veni’ a fa’ er furbo, stamattina?…La fija annunciatrice da’ a’ Rai, se!…ma falla finita e mettete in coda, come tutti gli altri!…”, lo liquida bruscamente, con l’assenso complice degli astanti, un signore di mezza età. “Ah, non ci credete, signori?…Ben gentili!…Aspettate di veder comparire il suo nome e poi vedremo se avrete ancora il coraggio di prendere per i fondelli me e la mia signora!…Ricordate questo nome : “Orsomando Nicolina”…anzi, “Orsomando Nicoletta”!…”.
“Era il 22 ottobre del 1953, fu il primo annuncio di una serie infinita. L’ho fatto con la massima tranquillità. I miei genitori andarono a vedermi in un negozio di elettrodomestici. Certamente, papà avrà detto: “quella è mia figlia””. Così, l’annunciatrice e presentatrice televisiva, Nicoletta Orsomando, raccontava, qualche tempo fa, nel corso di un’intervista, i suoi esordi. Nata a Casapulla (in provincia di Caserta), l’11 gennaio del 1929 da Giovanni, compositore e direttore di banda, e da Anna, casilinga, Nicolina, questo il suo vero nome, durante il Ventennio fascista, trascorre l’infanzia insieme con i sette fratelli tra Mazzarino e Littoria (Latina), per poi trasferirsi a Roma nel 1937, alla viglilia dell’entrata in guerra dell’Italia come alleata della Germania. Poi, lasciatasi alle spalle gli orrori del conflitto mondiale e il dissesto finanziario della famiglia (il padre infatti perde il lavoro di musicista in seguito alla decisione di non aderire alla Repubblica di Salò), si iscrive all’istituto magistrale e, conseguito il diploma, a un corso universitario per assistenti sociali. Quindi, impiegatasi presso l’Ina-Casa, lavora come addetta all’assegnazione delle abitazioni agli indigenti, ma contemporaneamente, manifestata una certa inclinazione per il Teatro, recita in diversi spettacoli amatoriali. Convinta poi da un’amica a lavorare in radio, per via della perfetta dizione e della bella voce, dopo un periodo di prova e qualche delusione, abbandona l’ambito artistico, ma non definitivamente. Tant’è che, a breve, le si presenta una nuova opportunità : quella di sostenere un provino in Rai (ex Eiar), come annunciatrice televisiva, grazie all’avvento della Televisione in Italia, importata dall’America. Così, nell’agosto del 1953, superata la rigida selezione, viene assunta dall’azienda pubblica come “annunciatrice della TV” e il 22 ottobre dello stesso anno realizza il suo primo annuncio, che precede un documentario della “National Geographic”. Da quel momento e fino al 28 dicembre del 1993, (data del suo ritiro), accompagna quotidianamente gli spettatori delle varie generazioni con il suo volto sereno, il garbo e lo stile familiare e rassicurante, grazie ai quali si afferma nei decenni come : “la signorina buonasera”. Non solo annunci, però. La Orsomando, infatti, annovera tra le sue esperienze anche quella di presentatrice di manifestazioni canore (Festival di Sanremo 1957, al fianco di Nunzio Filogamo e delle attrici, Fiorella Mari e Marisa Allasio e “Un disco per l’estate” 1965) e di rubriche (“Cineselezione”, programma del 1956, dedicato al cinema, “L’amico degli animali”, trasmissione sugli animali, co-condotta insieme con Angelo Lombardi e “La giornata Parlamentare”- “Oggi al Parlamento”, notiziario politico, presentato al fianco di Jader Jacobelli). Apparsa nel ruolo di se stessa in alcune pellicole comiche, quali: “Piccola posta” di Steno e “Parenti serpenti” di Mario Monicelli, negli ultimi anni, dal 2000 al 2016, ha partecipato come ospite ad alcune trasmissioni TV della Rai, tra le quali : “Tutti pazzi per la tele” e “La prova del cuoco”, accanto ad Antonella Clerici. Sposatasi con il giornalista Roberto Rollino, da cui ha avuto la figlia Federica e da cui ha divorziato nel 1975 , oggi vive a Roma, in un appartamento di Tastevere, dove trascorre le giornate giocando con i nipotini e leggendo romanzi. Insignita del titolo di commendatore della Repubblica italiana, l’11 gennaio scorso ha festeggiato i novant’anni. Celebrata e ricordata dai Media, anche grazie a una fotografia pubblicata sui Social dall’amica e collega Rosanna Vaudetti e, risalente al 2018, in cui appare insieme alle ex annunciatrici Rai, nel giorno del suo ottantanovesimo compleanno, ha rivelato: “Lasciare il lavoro non mi ha dato nessun dolore : in fondo, non era più la mia Rai. Oggi, l’importante è il cartellone che ti mettono davanti, ai miei tempi il professionismo era studiare, imparare bene senza sottopance. L’annuncio più emozionante che ho fatto?, quando andò in onda un film della Rai con Anna Magnani, il giorno stesso in cui l’attrice morì. Non riuscii a vederlo, mi venne giù una lacrima e il pubblico capì”.
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