
Estate 2016. Palermo. In un bar di Via Vittorio Emanuele, a pochi passi dalla cattedrale della Santa Vergine Maria Assunta, dal 2015 “Patrimonio dell’umanità” Unesco, un cronista di un quotidiano locale, riconosciuto l’attore Nino Frassica, seduto a un tavolino, intento a sorseggiare un caffè, lo avvicina per tentare un’intervista. “Buongiorno, Frassica!…Come andiamo?…mi scusi se la disturbo!…ma avrei piacere di fare quattro chiacchere con lei…Mi chiamo Pippo Calò e sono un giornalista dell'”Eco di Palermo”…che ne dice , allora, accetta?…” , domanda concitato , il cronista. “Prego , si accomodasse , signor Calò!…mi dispiace che mi trova così, in déshabillé, ma io , la mattina, solo questa faccia c’ho!…” , replica con tono ironico, l’artista . “So che è tornato sull’isola per girare una serie televisiva…non è che potrebbe raccontarmi qualcosa al riguardo, magari un’indiscrezioncella, una curiosità per i nostri lettori?…” , prova a sondare , Calò. “Ebbene sì, lo confesso!…Posso darle del tu, signor Calò?…Bene, lei deve sapere questo…se ha cinque minuti di tempo glielo spiego…”, principia a raccontare con un nonsense ,Frassica, continuando: “Non volevo dire ancora niente, non volevo sbottonarmi perché la cosa è di una certa gravidanza…e poi, io sono un superstizioso, ma , come lei m’insegna : non bisogna essere superstiziosi , perché porta male!…Sì, abbiamo appena finito di girare una “fictiòn”, una serie T-V, insomma, che andrà in onda quest’autunno con il padre cinico, pardon, volevo dire patrocinio della Rai…si chiamerà, anzi si chiama : “La mafia uccide solo d’estate…è una bella storia scritta da Pif…sa chi è Pif?…cioè si fa chiamare così, il suo è un ps-pseudomino…come dite voi, in Italia?, un nome d’Arte!… in realtà , si chiama Pierfrancesco Diliberto…sarà sicuramente noto ai vostri lettori, se no, che le devo dire : sarà sicuramente noto alle forze dell’ordine!…Io recito una parte, piccola, la solita…Sono un frate , non “fra’Galdino”, quelli erano i “Promessi sposi”, io sono “fra’ Giacinto”, un religioso sui generis, ma anche sui cognati, sugli zii…scherzo!, sono un religioso con amicizie “particolari”…praticamente, colluso con i mafiosi…quindi, lo dice la parola stessa : con l’uso della mafia!…Poi, non posso dire di più…posso aggiungere solo che è la storia di una famiglia che si intreccia con quella dell’Italia degli anni Settanta…i protagonisti sono Anna Foglietta e Claudio Gioè e il regista , lo nomino perché è un tipo vanitoso e ci tiene, altrimenti ne farei a meno , è Luca Ribuoli…A questo punto ,mi pare di aver detto tutto e , allora, è meglio che mi faccia qualche altra domanda lei perché, la gente, a questo punto dell’articolo potrebbe essersi già annoiata… sa, non vorrei sembrare monologo, noioso, nell’intervista!…” . “Frassica, il comico surreale di Arbore, di “Quelli della notte” , di “Indietro tutta”, ma anche l’attore “impegnato” di “Baarìa” di Tornatore, ma quanti volti ha davvero , chi è ,lei ,veramente?” , suggella così, l’intervista , il recensore Calò. “Ma guardi, in fondo, can che abbaia non dorme…e poi diciamocelo pure : le arti sono due…l’Arte si divide in l’Arte intera e l’Arte parzialmente scremata…Io preferisco quella intera…infatti, i personaggi cambiano, ma alla fine, sono sempre io, sono una sola persona… tanti personaggi, ma una sola persona…Sono talmente “uno” che preferisco essere chiamato “Frassica”, Frassica e basta, senza Nino!…”.
“La mia vena comica è nata al bar, per noia. E dalla disoccupazione , dal non voler studiare. Da ragazzo, come da bambino, frequentavo già i quarantenni e i cinquantenni. I coetanei parlavano solo di calcio, invece io ero fissato con la musica. Poi, guardavo Cochi e Reanato in tv e ascoltavo “Alto gradimento” di Arbore , con Mario Marenco e Giorgio Bracardi”. Con queste parole, l’attore e conduttore televisivo e radiofonico Nino Frassica, raccontava ,qualche tempo fa, dei suoi esordi, in un’intervista rilasciata al sito Dagospia. Nato a Messina, l’11 dicembre del 1950, Antonino , questo il vero nome dell’artista, dopo un’infanzia e un’adolescenza trascorse all’insegna della curiosità e dell’attrazione per la comicità, divenuto maggiorenne, ormai deciso a intraprendere la via dello Spettacolo, si trasferisce a Milano, dove frequenta la scuola del “Piccolo” e matura, fra gli anni Settanta e gli Ottanta, diverse esperienze teatrali e radiofoniche (“No, non è la BBC”, in onda sulle frequenze di Rai Radio Due). Appassionato di Arbore dai tempi di “Alto gradimento”, rintracciatolo, riesce a mettere in luce il suo talento, lasciando sulla segreteria telefonica di quest’ultimo, un eccentrico messaggio. Quindi, scelto dal noto conduttore, intrattenitore , cantante e musicista pugliese, per interpretare una piccola parte nella pellicola da lui diretta FF.SS.“-Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?”, nel 1985 , debutta sul piccolo schermo , affiancandolo nella trasmissione Rai “Quelli della notte”, nell’ambito della quale interpreta lo strampalato personaggio di “frate Antonino da Scasazza”, organizzatore di un fantomatico concorso a premi. Così, raccolto un largo consenso di pubblico ,grazie alla sua vis comica surreale, basata sul nonsense, viene promosso , sempre dallo stesso Arbore, al ruolo di “bravo presentatore” (parodia del conduttore tipo) nel programma “Indietro tutta!”. Poi, nel decennio Novanta, distaccatosi dal suo pigmalione, anima ,in veste di comico, diversi varietà ( “Fantastico”, “Domenica In”, “Scommettiamo che…?”e “I cervelloni”) , conquistando le platee cinematografiche con camei in “cinepanettoni” ( “Vacanze di Natale ’91” di Enrico Oldoini) e commedie (“Sognando la California” di Carlo Vanzina, “Anni 90”, “Anni 90-Parte II” e “Miracolo italiano” di Enrico Oldoini). Affermato protagonista della fiction di Rai Uno ( dal 1999 interpreta il “Maresciallo Nino Cecchini” in “Don Matteo”) , a partire dal 2000, stupisce i critici cinematografici con le sue intense doti di attore “serio” ( recita , tra gli altri film, in : “Prendimi e portami via” di Tonino Zangardi, “L’abbuffata” di Mimmo Calopresti e “Baarìa” di Giuseppe Tornatore). Non trascurato l’intrattenimento (dal 2008 al 2015 è tra i protagonisti della trasmissione televisiva Rai , condotta da Carlo Conti, “I migliori anni” ) , nel marzo 2010 ottiene un ruolo secondario nella pellicola americana “The tourist” di Florian Henckel von Donnersmarck. Tornato al suo primo amore , la radio, negli stessi anni è protagonista dei varietà radiofonici (“Lillo e Greg 610”, “Meno male che c’è Radio 2” e “Programmone”) , cui alterna la realizzazione di campagne pubblicitarie , come quella promossa dal Ministero della Salute contro il fumo, vincitrice del premio Agorà . Ospite fisso dal 2015 a tutt’oggi della trasmissione televisiva Rai , presentata da Fabio Fazio, “Che tempo che fa”, nel febbraio del 2016 si esibisce sul palcoscenico del Festival di Sanremo , commuovendo il pubblico con l’esecuzione sentita del brano “A mare si gioca”, scritto con Tony Canto e dedicato al tema delle morti in mare dei migranti-bambini, durante le traversate a bordo dei barconi. Scrittore di successo dell’ironica autobiografia “La mia autobiografia (70% vera 80% falsa)“, edita da Mondadori , lo scorso dicembre ha celebrato il trentennale della messa in onda del programma “Indietro tutta!”, festeggiando la felice ricorrenza, con la conduzione su Rai Due, insieme con Renzo Arbore e Andrea Delogu, dello spettacolo “Indietro tutta! 30 e l’ode”. Nuovamente nelle vesti di “fra’ Giacinto” , religioso connivente con le organizzazioni mafiose, si appresta a tornare sul piccolo schermo con la seconda stagione della serie, “La mafia uccide solo d’estate”, tratta dall’omonimo film di Pif (pseudonimo dell’autore , attore e regista Pierfrancesco Diliberto) , ideata da quest’ultimo , con la regia di Luca Ribuoli. Intervistato di recente , di sé ha detto : “Stanlio e Ollio interpretavano pompieri, ladri o carabinieri, ma restavano sempre loro. Quello che piace fare anche a me, con le dovute proporzioni. Io sono sempre stato uno curioso. Sin da piccolo cercavo l’altro, per rompere la monotonia della vita di provincia. Trovare il diverso è una forma di libertà. Quando passava qualche circo, ambulanti o comici di strada, mi buttavo…Tuttora , sono curioso. Mi piace interperetare tanti personaggi e fare cose diverse…Ad esempio , mi piacerebbe fare l’autore; ho scritto pure una sit-com, una specie di “Soliti ignoti” rivisti e corretti, con una banda di rubagalline…Però, alla fine ,in fondo , sono e resto sempre uno, uno solo : Frassica e basta, senza Nino!” .
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