
I numeri che contano di più sono quelli dell’affluenza. Ancora una volta il non voto è il primo partito in assoluto. Un numero che pone grandi interrogativi. Forse nessuno se li farà. I dati dimostrano che gli italiani si stanno ulteriormente allontanando dalla vita politica. I cittadini sono stanchi, i problemi d’affrontare quotidianamente sono enormi. I politici continuano a coltivare solo il proprio orticello, ma non guardano al vero ruolo della politica, che deve lavorare per migliorare la vita dei cittadini. Il referendum, costato più di 300 milioni di euro, da la vittori al Sì, come era prevedibile. Non è quella vittoria schiacciante che si diceva, in prima battuta si parlava di un 93% a favore del si. Non è andata così.
Al di là di tutto ciò, ora è urgente una nuova legge elettorale, altrimenti i parlamentari in eccesso li paghiamo per altri 3 anni e il risparmio di una tazziana di caffè si assottiglia sempre di più. Una volta fatta una legge elettorale, speriamo coerente con i bisogni della nazione, si deve tornare al voto. L’attuale governo esce sconfitto dalle regionali, e qui la sconfitta davvero scotta parecchio. Ora conta la legge elettorale, quella deve essere fatta in tempi brevi per permettere al popolo italiano di esprimersi e poter scegliere chi deve governare.
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