
Tutti sperano nel vaccino per fermare la corsa del virus, purtroppo ad oggi ancora non esiste la certezza che con il vaccino l’immunità ci sarà, come non si sa quando dura l’immunità. Nel corso della storia tutti i coronavirus si sono spenti nel giro di due anni. Ora noi siamo dentro questa terribile epidemia che ci toglie il sonno ormai da quasi un anno. Si è dato campo libero nel periodo estivo per poi ritrovarci di nuovo in un grande inferno a partire da settembre. Ora siamo a ridosso delle feste natalizie, il governo ha messo su un provvedimento poco chiaro, tutto dipende dai comportamenti delle persone. Proprio questo punto è quello più dolente. Infatti da questo fine settimana fino al 23 il paese è zona gialla, significa maggiore libertà di movimento. Cosa succederà in questi giorni lo pagheremo di sicuro a metà gennaio. I dati al momento non sono confortanti. Infatti in Italia torna a salire l’indice di contagio Rt. E supera la soglia di attenzione oltre l’uno in tre regioni: Lazio, Lombardia e Veneto. Secondo il report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss, nel periodo 25 novembre-8 dicembre «l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86». Mentre nel periodo precedente non superava lo 0,82. Ma a parte i dati ufficiali, che fotografano la situazione fino alla prima settimana di dicembre (e quindi precedente rispetto ai week end di shopping libero), c’è una tendenza che preoccupa gli epidemiologi: l’indice, che ci racconta quanto il virus è vivo e in circolazione, si è stabilizzato. Non scende più. E ovviamente il timore è che riprenda a salire.
Ovviamente entriamo nella fase del pieno inverno, e gli ambienti saranno chiusi e quindi il rischio è maggiore. La preoccupazione rimane per questi giorni di Natale, poiché ogni volta che le persone hanno comportamenti inadeguati, il virus torna a circolare e l’esperienza estiva la stiamo ancora vivendo in pieno. I contagi di questi giorni non sono certo buoni, e si questo dato bisogna riflettere moltissimo, poiché ogni irresponsabilità la pagheremo cara a metà gennaio. Ci sono stati fine settimana da shopping di cui ancora non conosciamo gli effetti. Le zone messe in campo dal governo non hanno dato l’effetto sperato: i contagi e i morti sono ancora tanti. i controlli in questi mesi sono stati pari zero, le zone possiamo considerarle zone “appuzzuttat” come si dice Napoli. Dobbiamo essere responsabili, dobbiamo farlo per non autocondannarci per i prossimi mesi».
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