Già negli anni scorsi per le piccole imprese era un grosso sforzo portare avanti le proprie attività, oggi è diventato impossibile. con la venuta del governo di sinistra formato dai partiti M5S-PD-LEU, le cose sono peggiorate notevolmente. In queste ore se incontri gestori di negozi, piccole imprese, artigiani, la voce è unanime: sono disperati. Quello che sta avvenendo mette con le spalle al muro tutti quelli che hanno una partita iva.
Questo governo sta annientando tutti gli sforzi che soggetti coraggiosi hanno fatto in tutti questi anni per mandare avanti le attività. 32mila imprese già sono morte, con loro sono morti 40/50 mila lavoratori. A nessuno interessa. Se fosse stata un’azienda protetta dai sindacati, quelle che annunciano di mandare a casa duemila lavoratori, scendevano in campo tutti. Per cinquantamila lavoratori nessuno ha mosso un dito.
Il peso del fisco, la burocrazia, le nuove leggi, invogliano una marea di partite iva a chiudere bottega. Non possono farcela a reggere il peso asfissiante dello stato. Un socio improduttivo che vuole il 70% di quello che le persone guadagnano. L’esasperazione è altissima. Si sente parlare di persone che si sono dovute adeguare, per accontentare il governo giallorosso, acquistando i nuovi registratori di cassa sborsando cinquecento euro dalle proprie tasche. Ma ci sono altre nuove norme di adeguamento volute dal governo di sinistra che colpiscono le partite iva. Ormai l’unica canzone che si ascolta in questi giorni è diventato un ritornello: chiudere, chiudere, chiudere. La crisi è il nuovo governo sono diventati una macchina infernale per chi fa impresa.