Mar. Mar 19th, 2024

La storia del M5S sta naufragando con l’alleanza col PD. Forse è stata più proficua l’alleanza con la Lega che l’attuale con PD-LEU-IV. Quest’ultima ha dato l’identità al movimento definito, ormai, forza di sinistra facendo allontanare da essa tutte le anime liberali e di destra democratica. Ecco spiegato il tonfo nei sondaggi che, oramai, non lo vedono andare oltre il 15% che, tradotto a urne chiuse, può essere un sonoro 10%.

Questi numeri danno la dimensione giusta di quello che è diventato il M5S: una forza politica intermedia di sinistra che serve a mantenere in vita il PD. Il PD senza il M5S non andrebbe da nessuna parte. L’attuale governo esiste perché il movimento ha deciso di mettersi insieme al suo nemico storico solo per formare una maggioranza e rimanere a galla. Per il resto è storia finita.

Ieri anche il premier Conte ha esortato le due forze di maggioranza a trovare accordi per le prossime elezioni regionali. In Liguria l’accordo già c’è, ma nelle altre regioni ci sono già candidati differenti. Ma Conte non perde la speranza di far convergere PD e M5S su un unico candidato per evitare la disfatta definitiva.

È chiaro che l’uscita di Conte sulle regionali dà la misura di cosa sia diventato oggi il M5S: una stampella del PD per consentirgli di governare e garantire all’Europa un alleato che segua ubbidientemente le sue direttive. Non è un discorso di battere le destre, è una linea chiara che deve guardare alla sconfitta dei sovranisti, per non mettere a rischio la morente Europa. Il M5S, che un tempo era antieuropeista, oggi si è accasato alla linea del PD e di IV, ed è diventato un fautore della UE.

L’elettorato gradualmente sta abbandonando il M5S, e quel 33% alle scorse politiche è solo un vecchio ricordo di un tempo passato. Il M5S è destinato a diventare marginale, il suo ruolo sarà quello di mantenere in piedi coalizioni di sinistra che devono garantire le direttive europee.