Mar. Mar 19th, 2024

Primavera 1959 . Roma, rione Sant’Eustachio . Nell’austero teatro Valle , collocato a pochi passi dal Pantheon ,  il regista Luigi Squarzina ha appena terminato i provini per il ruolo della piccola “Hellen” nella pièce di William Gibson : “Anna dei miracoli” . Seduti in platea , alcuni genitori attendono l’esito , discorrendo fra loro : “Sua figlia , è bravina , complimenti! …ma da quant’è che recita?…”, chiede una giovane madre , rivolgendosi a un padre , che risponde : “Pensi che l’ho iscritta al primo corso di recitazione che aveva appena  sei anni!…si può dire che abbia imparato prima a recitare che a leggere e scrivere!…Ah , ma io non la costringo mica , sa ?…farà quello che vorrà!…Lei mi dice : “Papà , smetto , voglio fare la parrucchiera!”…non c’è problema, farà la parrucchiera!…questo è un gioco!” .  “Guardi , ha perfettamente ragione!…” , replica la madre , continuando : “Anche alla mia ,l’ho detto chiaro e tondo : “Non metterti strane idee  in testa , perché questo è solo un gioco! …quindi: studia , figlietta bella!” . Poi , rientrato in sala il regista , comunica il verdetto ai genitori : “Per prima cosa devo ringraziarvi …grazie a tutti voi per aver investito il vostro tempo nel teatro! … Sarò rapido , perché non mi piacciono i discorsi infarciti di retorica…dopo un’attenta valutazione di ciò che ho visto , ho deciso di assegnare il ruolo di “Hellen” all’unica bambina che l’abbia compreso veramente !…La parte , quindi , va a Ottavia Piccolo!…E’  stata l’unica , infatti , a muoversi sul palcoscenico come avrebbe  dovuto fare  il personaggio : Hellen è una ragazzina cieca e sordomuta … davanti a voi avevate un baule : l’ho messo apposta , apposta per verificare chi ,delle vostre figlie , fosse in grado  di immedesimarsi nel ruolo…be’ ,risultato : l’unica   a cui è venuto spontaneo inciampare  , come sarebbe occorso a un cieco, è stata Ottavia….Ottavia , sarà la protagonista di “Anna dei miracoli!”…” .

“Quando recito , scelgo argomenti che sento urgenti per le mie domande e che mi rappresentano come cittadina e come essere umano , parte di una società…” : così ha dichiarato , qualche tempo fa , a un giornalista , l’attrice Ottavia Piccolo. Nata a Bolzano il 9 novembre del 1949 , debutta sulle scene a soli dieci anni , interpretando “Hellen” , bambina cieca e sordomuta, nel dramma di William Gibson : “Anna dei miracoli” , diretto da Luigi Squarzina. Proseguiti gli studi in ambito teatrale , negli anni Sessanta prende parte anche a numerosi sceneggiati televisivi della Rai ( “Le notti bianche” , “Il mulino del Po” , “La Roma di Moravia” , “Felicita Colombo”) e alle pellicole d’autore  : “Il Gattopardo” di Luchino Visconti  , “Faustina” di Luigi Magni e “Serafino” di Pietro Germi. Alternato al piccolo e al grande schermo il teatro , recita ne “Le baruffe chiozzotte” di Carlo Goldoni e in “Re Lear”di William Shakespeare , diretta  da Giorgio Strehler . Protagonista di successo del film “Metello” di Mauro Bolognini , tratto dal romanzo di Vasco Pratolini , grazie al quale si aggiudica i premi : David di Donatello , Nastro d’Argento , Globo d’oro e Prix d’interprétation féminine al Festival di Cannes , verso la metà del decennio  Settanta , dopo aver girato una serie di pellicole di registi francesi , ( Claude Sautet e Pierre Granier-Deferre) , decide di dedicarsi principalmente al teatro, interpretando testi di Shakespeare , Pirandello , Alfieri e Hofmansthal. Scelta dai registi Mauro Bolognini e Sandro Bolchi per le miniserie Rai “La Certosa di Parma” e “La coscienza di Zeno” , adattamenti degli omonimi romanzi di Stendhal e Svevo , alla fine degli anni Ottanta , vince nuovamente il premio Nastro d’Argento con il film “La famiglia” ,  di Ettore Scola.  Sempre divisa tra cinema , televisione e Teatro (fra il 1990 e il 2000 recita in alcune pellicole e miniserie francesi e ne “L’avaro” di Molière , accanto a Paolo Villaggio) , di recente , con il film “7 minuti” , riadattamento cinematografico curato da Michele Placido dell’omonimo testo teatrale di Stefano Massini ,  diretto da Alessandro Gassman , ha portato sul grande schermo , il dramma di undici operaie , costrette a scegliere tra difesa dei diritti acquisti e lavoro . A tal  proposito , ha dichiarato : “Il mio scopo era quello di raccontare i problemi che sentiamo ogni giorno , leggendo il giornale , guardando la televisione, frequentando ambienti in cui vive la gente vera . Il teatro , come il cinema , è politico , il suo compito principale è parlare di problemi attuali per una comunità che si riunisce per ascoltare , com’è sempre stato dal teatro greco in poi…” .