Mar. Mar 19th, 2024

Gianluigi Paragone, senatore del Gruppo Misto, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus per parlare dello strappo tra Di Battista e Grillo.

Sugli Stati generali dell’economia. “I soldi servono adesso, perché qui stiamo celebrando tutte messe senza soldi –ha affermato Paragone-. Il Recovery Fund se va bene arriverà nel 2021, il programma Sure non c’è, Tridico diceva che entro venerdì pagava tutti e poi così non è stato quindi poi la gente si incazza. Non riescono più a trovare una trama significativa, ormai è tutto legato al post, al tweet, all’annuncio. Siamo dentro una bolla di annuncite, la cui summa è rappresentata dagli Stati generali, per cui tutti promettono qualcosa, tanto soldi non ce ne sono. E questi continuano a raccontare la favola che nessuno rimarrà indietro”.

Sul Mes. “Conte dice che non serve ma decide il Parlamento? E’ un infantilismo politico stucchevole. Ti devi assumere responsabilità. Se i soldi non ce li hai, devi andare a prenderlo dall’acquedotto dell’Ue che è un acquedotto finanziario. Il punto debole che contesto all’UE è proprio questo. I soldi non sono a fondo perduto perché lo Stato deve finanziarie attraverso le tasse il bilancio dell’UE, con quei soldi l’UE va sul mercato a prendere in prestito dei soldi, pagandoli ad un tasso d’interesse inferiore ma sono sempre soldi a prestito. La Bce non è come la Fed che può immettere liquidità stampando moneta”.

Sullo scontro Di Battista-Grillo. “Alessandro è troppo innamorato del M5S per lasciarlo, lui lo strappo non lo consumerà mai. L’ha vissuta molto male la sberla subita da Grillo, c’è rimasto male, ma non farà alcuna scissione. Gli ho spiegato che siamo ad un bivio: o guardi l’album delle fotografie del M5S o dai risposte al Paese. Per me non è significativo l’album dei ricordi del M5S. Il M5S è una fake politica e quindi io me ne sono andato per creare un nuovo contenitore politico che pensi all’economia reale e non a quella finanziaria. Ci sono delle adesioni a questo mio progetto, quello che noi andremo a discutere sarà una piattaforma politica ben studiata, con esperti. La trasformazione del M5S in una costola del Pd europeista l’ha voluto Beppe Grillo. Se metti nel programma elettorale un karma europeista e poi diventi partito europeista, si tratta di un tradimento tematico. Conte a capo del M5S? Non ha un passato movimentista, anti-sistema, per questo Grillo lo vuole a capo del M5S. A ottobre, quando i soldi verranno meno, la popolarità del presidente del Consiglio calerà”.

Riguardo il suo incidente in moto. “Mi ha fatto piacere che mi siano arrivati tanti messaggi da parte di politici di tutti gli schieramenti, da Renzi a Salvini a Meloni. Di Maio? Lui personalmente non mi ha mandato un messaggio, ma alcuni suoi stretti collaboratori sì”.