
Sta per chiudersi un anno terribile, il peggiore dalla fine della seconda guerra mondiale. L’epidemia ci ha travolti come in un tornado facendoci dimenticare che i problemi della nostra terra sono rimasti tutti. Sono a riposo, perché la mente corre solamente dietro al coronavirus. La paura per questo virus ci ha fatto dimenticare che c’è una paura molto più grande che deve impensierirci. Facciamo un po’ i conti: per covid sono morte cinque persone in questo 2020, ma per tumori siamo a più di venti. Il numero esatto non c’è, ma in linea di massima i morti per tumori si aggirano intorno ai venti, anziani e meno anziani. Nessuno ne parla.
In questi terribili mesi non sentiamo più parlare dei tumori. Di un territorio, il nostro, colpito da un dramma peggio del coronavirus. Ma nessuno dice più niente, come se il problema fosse marginale. E no. Tutti noi abbiamo perso un familiare per tumore. Solo in questo 2020 abbiamo visto andare via prematuramente tantissimi amici e amiche. Morti che ci hanno scosso ma non ci hanno dato lo stimolo per una risposta in grado di sollecitare le istituzioni a sanare i mali della nostra terra. Il tumore ha mietuto più vittime del covid. Ci vorrebbe un bollettino quotidiano come quello del covid, per capire la distruzione che sta portando il cancro. Non c’è giorno che non dobbiamo piangere qualche giovane vita che ci lascia, e per la maggiore la causa è il tumore.
È vero che siamo dentro un inferno piovutoci addosso nel mese di marzo, ma è anche vero che noi nell’inferno ci siamo dentro già da diversi anni. Dall’inferno coronavirus tra qualche mese ne usciremo, ma dall’inferno dei tumori chissà quando ne usciamo. Quindi è nostro dovere chiedere con forza che la scienza, la ricerca, lavori a pieno ritmo ad una cura che debelli definitivamente il tumore. A me appare sempre più evidente che continua a valere il motto “meglio curare che guarire”. Il tumore va cancellato con una cura che lo spegne sul nascere definitivamente. Non credo che le tecnologie a disposizione della ricerca, non siano in grado di sanare questa epidemia da tumore che ci assilla da ormai quasi cento anni. Lo escludo. Non possiamo continuare a piangere morti in continuazione. La vita esiste perché dobbiamo attendere la morte, ma non è giusto che si debba morire così in fretta.
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