Siamo di nuovo al punto di partenza. Ancora una volta i rifiuti diventano un dramma per molte comunità. Nonostante il comune di Parete abbia raggiunto picchi straordinari di raccolta differenziata, la situazione non muta, anzi peggiora. La colpa non è certamente dei cittadini e nemmeno dell’amministrazione, ma di quel sistema rifiuti che non funziona. Per anni abbiamo assistito a posizioni contrastanti sulla materia rifiuti. Posizioni dei signori del NO che hanno leso la costruzione di una filiera che in Campania non è mai arrivata. Ora tra i cittadini serpeggia la stanchezza, e anche se si organizzano manifestazioni per protesta, essi disertano, ormai si sono rotti i maroni, non cambia mai nulla. Tutti problemi ricadono sui cittadini, costretti poi a pagare bollette salatissime. Evidentemente c’è da lottare contro tutti questi signori del NO, mandando in soffitta le loro posizioni inutili e dannose per la regione Campania.
“Sull’emergenza
rifiuti in questi giorni assistiamo a un teatrino indegno – esordisce il sindaco di Parete Gino Pellegrino – Non ho ancora ascoltato parole di verità e
buonsenso. Autorevoli rappresentanti istituzionali che fanno il solito
scaricabarile. Pseudo ambientalisti che “lottano”per dire basta ai roghi, per
dire no all’emergenza rifiuti, ma allo stesso tempo si battono per non far
realizzare gli impianti di trattamento dei rifiuti, la cui mancanza è la madre
di tutti i problemi.
Pensavo al grande ma “inutile” impegno della nostra comunità nella gestione
della raccolta differenziata. Siamo stati premiati da Legambiente come Comune
riciclone arrivando al primo posto in provincia con l’80% di raccolta
differenziata. Mi sono chiesto: “ A che serve tutto questo?
È veramente utile fare la raccolta differenziata così spinta in mancanza di
impianti di trattamento rifiuti?
È sostenibile dal punto di vista economico ma anche ambientale tale modello di
gestione? E’ conveniente ed è utile per la nostra amata Terra fare raccolta differenziata
e poi avere camion che girano tutta l’Italia e arrivano finanche all’estero per
smaltire?
Inoltre, è tollerabile che un manipolo di imprenditori controllino e decidano
come, quando e a che prezzo scaricare?”
Siamo arrivati a un conferimento a singhiozzo che si ripercuote sul servizio di
raccolta con l’inevitabile accumulo di rifiuti per strada. Per non parlare del
notevole aumento dei costi di smaltimento. Per la frazione organica che è la
parte più consistente (circa il 40% del totale) siamo arrivati a un costo di
235 euro a tonnellata contro i 50-60 euro della media nazionale e a fronte dei
170 euro che paghiamo per l’indifferenziato.
Come faccio a spiegare ai miei concittadini che proprio loro, i più virtuosi,
con una raccolta differenziata altissima, devono pagare una tassa sui rifiuti
molto più alta?
Davanti a tutti questi interrogativi, se non si avranno risposte concrete dalle
autorità regionali e di governo relative alla realizzazione in tempi certi di
impianti di prossimità e ad una soluzione per calmierare i prezzi in questa
fase transitoria, nonostante rivendichiamo con orgoglio i risultati raggiunti,
chiederò ai miei concittadini di sospendere la raccolta differenziata, almeno
della parte organica.
Sarebbe da ipocrita pensare che la raccolta differenziata così strutturata sia
utile all’ambiente e all’economia dei nostri territori. A questo punto
preferisco avere le strade pulite e far risparmiare i miei concittadini invece
di alimentare un’economia criminale”.