
Vi rendete conto, è dal 1990 che in Campania l’emergenza rifiuti non è mai finita. Iniziò a fare guai Bassolino con le sue giunte di centrosinistra, ha continuato De Luca con la sua giunta di centrosinistra. Il problema è frutto di una serie di chiusure, blocco dei siti, o esaurimento dei siti di conferimento. Finora la regione non ha mai adottato provvedimenti per eliminare definitivamente il problema. Si temporeggia sempre. Tutto rimane come prima, poiché non è mai partita del tutto la struttura dei rifiuti, e non è mai stata fatta una programmazione seria, vera, per eliminare l’inferno che si vive in Campania.
Ed ecco che a Parete inizia un periodo buio per quanto concerne la situazione dei rifiuti. Questo è solo l’inizio, perché a settembre inizia il guaio più grosso. Il termovalorizzatore di Acerra deve fermarsi per manutenzione. Il nostro problema è sempre la città di Napoli e l’hinterland a nord di Napoli.
I rifiuti della città di Napoli e dell’intero hinterland a nord di Napoli, arriveranno a pochi centimetri da Parete. Noi saremo costretti a subire i ricatti programmatici, di emergenza, di altre amministrazioni. La regione guidata dal PD di sicuro andrà in affanno, e sarà costretta ad accettare qualsiasi soluzione, anche imponendola, pur di non inondare parte della regione di rifiuti. Ci risiamo, alla fine Parete sarà costretto a subire, forse, una nuova taverna del Re. I giorni di chiusura sono tanti, quelli programmati, ma problemi di qualsiasi natura possono prolungar i tempi di chiusura, se ciò accadesse, allora il guai sarà di grosse dimensioni.
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