
ROMA -Tutti i governi di questa legislatura sono stati a guida PD insieme agli eletti di Forza Italia e di una parte del centrodestra. Governi che non rispecchiavano per niente la volontà degli elettori, ma scelte dettate dalle condizioni politiche che vedevano come bisogni primari le richieste dell’Europa.
Dopo cinque anni ci ritroviamo un paese peggiorato e in condizioni pietose. Ci ritroviamo ancora con un’Europa che continua a dettare leggi e condizioni in casa nostra. Schiavi di un sistema che ci sta spingendo gradualmente verso la povertà.
In queste ore la coalizione che ha sostenuto tutti i governi del PD si sta frantumando. La sinistra ha provato in tutti i modi di riorganizzarsi per poi entrare in coalizione con il PD. Ciò non sta avvenendo. Prima si è spaccato il PD, poi si è spaccata la sinistra.
La sinistra che si è andata formando con la guida di Grasso, non è altro uno specchio del passato, con tutte facce ben note che hanno già fatto fallire la sinistra e altri partiti da loro stessi costruiti. Insomma, di nuovo, in questa sinistra, non c’è un bel niente. Anche le idee sono le stesse di sempre, quindi l’innovazione non c’è stata, ed è scontato che gli elettori non daranno fiducia a chi ha distrutto il paese costruendo nuovi partiti di sinistra, fatti fallire, ed hanno solamente fatto costanti cambi di casacca.
Sulla stessa scia si avvia il PD, partito che ha perso la sua consistenza specialmente nelle realtà locali. Ed è proprio nelle realtà locali che il partito deve prendere i voti, ma li perde. Infatti il sentimento popolare è di grande disdegno nei confronti di Matteo Renzi. Il suo trascorso da premier rimane ancora fisso nella mente degli elettori, e sarà veramente un miracolo prendere voti dove la sofferenza causata dai governi del PD a messo in ginocchio intere famiglie e imprese.
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