
ROMA – Per le opposizioni italiane, il reddito di cittadinanza è puro clientelismo. È chiaro che la contestazione al reddito di cittadinanza arriva da chi percepisce uno stipendio di 13mila euro al mese e non conosce cosa significa svegliarsi e non sapere come mangiare. Chi sta sazio non capisce chi è digiuno, diceva un vecchio proverbio.
Ma guarda caso l’idea dei cinque stelle approda anche in Francia. Infatti “Con una legge nel 2020, in Francia creeranno un reddito universale per consentire a tutti di vivere decentemente”. Così Emmanuel Macron che spiega (in un discorso di un’ora al Musée de l’Homme, di Parigi) la sua misura contro la povertà e la misura sarà “universale, perché tutti potranno rivendicarla non appena il proprio reddito scenderà al di sotto di una certa soglia.
Com’è, per i Francesi va bene mentre per gli italiani non va bene? Diciamo che le nostre opposizioni sono molte impegnate a cercare di difendere l’indifendibile dopo venti anni di disastri commessi dalle loro inutili politiche.
Il paese, ma d’altronde molti altri paesi europei, vivono una situazione difficile, dove una buona fetta di popolazione è in povertà assoluta o si avvia verso al povertà. Quindi provvedimenti in tal senso danno la possibilità a chi è escluso dalla società per motivi economici di avere un minimo garantito per vivere. Formule che esistono già in diversi paesi europei, ma quando si tratta dell’Italia, tutti sono bravi a dire di no.
Le nostre attuali opposizioni sono le peggiore, perché oggi invece di incentivare il governo a trovare una strada veloce per aiutare i più deboli, contestano l’operato mettendo sempre al centro di tutto l’interesse dei vincoli europei. Vincoli che hanno creato la povertà attuale compresi tutti i disagi economici che vive il paese. Svincolarsi da questi vincoli europei invece è la priorità per rimettere in piedi una nazione che con l’euro sta perdendo tutto.
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