
ROMA – Per il piccolo commercio è una situazione difficile, anche perché devono contrastare la potenza dei grandi centri commerciali, e non è facile. Gli ultimi dati Istat sulle vendite al dettaglio non lasciano spazio alle interpretazioni: su base annua sono calate del 2,1% in valore, segnando il calo tendenziale più marcato da agosto 2014 – e del 2,9% in volume. Gli italiani comprano sempre meno e il commercio continua a vivere una crisi nerissima, nonostante il 2017 doveva essere l’anno della ripresa.
La chiusura dei grandi centri commerciali di domenica, potrebbe essere una valida soluzione, perché si sgombrerebbe il campo, perlomeno per un giorno, avvantaggiando i piccoli esercenti. La situazione non è del tutto favorevole per il piccolo commercio, attanagliato da una crisi degli acquisti spaventosa, oltre ad avere una pressione fiscale e una burocrazia che li mette del tutto a tappeto. Ci vogliono soluzioni che avviino una stagione di cambiamento nel settore del commercio.
Il pizzicagnolo sotto casa, il piccolo negozio di scarpe, abbigliamento, i bar nei piccoli centri, sono tutti commercianti che non riescono più a sostenere lo strapotere della grande distribuzione. I paesi si stanno svuotando, e tutto è reso difficile, poiché se non c’è l’utente non può esserci vendita. Ci vuole un sostegno per un settore che peggiora giorno dopo giorno. Leggi serie ci vogliono, le liberalizzazione fatte da Bersani e Monti, hanno messo a tappeto il comparto del commercio.
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