
Primavera 1954 . In un caffé di piazza Maggiore , a Bologna , si consuma sotto gli occhi indiscreti di un cameriere , un dramma familiare. Seduti a un tavolo , una madre e un padre comunicano alla figlia adolescente la loro imminente separazione . “Non complicare ulteriormente le cose , sii diretta ; di’ a tua figlia perchè l’abbiamo portata qui ; abbine il coraggio !…” , esorta la moglie , il marito. “Coraggiooo? …tu , proprio tu , parli di coraggio? …”, replica la moglie, continuando: “Tu , che , se non fosse stato per i tuoi amici del partito , i cari “compagni” , che ti hanno bandito ed esiliato in Veneto, per la condotta scandalosa e riprovevole di tua moglie , saresti rimasto ancora a casa , a mentire , a fingere !…Certo , certo , che ho il coraggio di dire a tua figlia la verità ; non sono mica una vigliacca come te , io !…” . Poi , voltatasi verso la figlia Piera , per darle la notizia , si accorge che , quest’ultima , stanca dello sterile del rimpallo di accuse tra i genitori , si è alzata per recarsi al bancone e ordianare una gazzosa. Raggiuntala e avvicinatasi , le sussurra , balbettando : “Pp-iiera , tesoro , torniamo al tavolo , che io e tuo padre dobbiamo parlarti !…” . “Parlarmi ? …” , domanda sarcastica , la ragazza , interrompendosi ,per poi riprendere: “Parlarmi …e , di cosa ? ….io so già tutto …tutto quello che è indispensabile per scrivere la mia storia , la storia di Piera!…” .
“Ci sono attori che vogliono essere redarguiti , altri che hanno bisogno del successo o che per soldi farebbero tutto. Io ho bisogno dell’affetto. Mi basta che mi si voglia bene” : così , raccontava di sé in un’intervista rilasciata qualche anno fa , l’attrice Piera Degli Esposti . Nata a Bologna, il 12 marzo del 1938 , dopo un’infanzia e un’adolescenza turbolente ,vissute all’ombra della madre , abbandonata dal marito, militante del PCI , per via dei suoi tradimenti) , intraprende, poco più che ventenne, la carriera artistica, formandosi in gruppi teatrali sperimentali . Esordito nel 1969 presso il Teatro Stabile dell’Aquila , dove rimane fino al 1976 , diretta dai registi Antonio Calenda e Giancarlo Cobelli, recita in drammi come : “La pazza di Chaillot”di Giraudox , “La figlia di Iorio” di Gabriele D’Annunzio , “Antonio e Cleopatra” di William Shakespeare e “Molly,Cara” , riduzione teatrale di un brano dell’“Ulisse”di James Joyce. Debuttato quasi contemporaneamente in televisione e nel cinema , con lo sceneggiato “Il conte di Montecristo” , riduzione di Edmo Fenoglio dell’omonimo romanzo di Alexandre Dumas e con le pellicole “Trio” di Gianfranco Mingozzi e “Questi fantasmi” di Renato Castellani , nel decennio Settanta continua così , dividendosi tra gli impegni teatrali ( recita in pièce dirette da Maurizio Scaparro , Mario Sequi e Massimo Castri ) , quelli cinematografici (è la “Medea” di Pier Paolo Pasolini) e quelli televisivi(prende parte allo sceneggiato di Ugo Gregoretti “Il circolo Pickwick”). Cimentatasi con la narrativa , nel 1980 scrive insieme con Dacia Maraini il romanzo autobiografico “Storia di Piera” , divenuto qualche anno dopo un film diretto da Marco Ferreri. Protagonista nel ventennio Ottanta/Novanta di pellicole quali : “Sogni d’oro” di Nanni Moretti , “Giocare d’azzardo” di Cinzia TH Torrini , “Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica” di Lina Wertmuller e “La coda del diavolo” di Giorgio Treves , film quest’ultimo per cui si aggiudica un premio Nastro d’Argento , non abbandona il teatro , portando in scena gli spettacoli : “Madre coraggio” , “Prometeo” e “Stabat Mater” . “Badessa” nell’adattamento televisivo di Salvatore Nocita, del romanzo di Alessandro Manzoni “I promessi sposi” , nel 2001 recita nella pellicola di Marco Bellocchio “L’ora di religione” , ottenendo un David di Donatello come “migliore attrice non protagonista” . Candidata al premio Nastro d’Argento per il film “La sconosciuta” di Giuseppe Tornatore , nel 2007 interpreta , invece, “Enea”, fidata segretaria di Giulio Andreotti , nella pellicola di Paolo Sorrentino “Il divo”, ruolo per cui si aggiudica un altro David di Donatello. Volto amato della popolare fiction Rai “Tutti pazzi per amore” , in onda sul piccolo schermo dal 2008 sino al 2012 , nel 2011 è premiata con un Globo d’oro per l’interpretazione del film di Peter Marcias “I bambini della sua vita” . Omaggiata del premio “Maria Adriana Prolo” alla carriera , il 25 novembre del 2013 , nel corso della cerimonia di consegna , svoltasi nell’ambito del Torino Film Festival , ha presentato il documenatrio “Tutte le storie di Piera” . Apparsa di recente nella serie televisiva Rai “Una grande famiglia” e nella pellicola diretta dall’attrice-regista Laura Morante , “Assolo” , non nasconde la sua predilezione per il teatro : “Ricordo ancora quando Eduardo De Filippo venne a vedermi in “Molly , Cara” ; fu lì che mi battezzò : “O verbo nuovo”….L’attore ha un compito nella vita , arduo, ma splendido , quello di consolare dei lutti , degli abbandoni , delle malattie . Calarsi nel buio profondo per risalire poi , portandosi alla luce . L’attore …, chi lo consola ? , la consolazione è già nel piacere del regalarsi” .
Articoli simili: