Mar. Mar 19th, 2024

In una Roma quasi deserta stamattina si respira aria di resa. La politica che conta è al lavoro per evitare il ritorno alle urne. Quel movimento che diceva che per lui non c’erano inciuci, ma serviva solo per andare al potere, una volta dentro le stanze dei bottoni si appresta a fare il secondo inciucio in meno di un anno. Quello che era il vecchio M5S non esiste più.

Il fallimento del M5S è sotto gli occhi di tutti. Ora l’inciucio che si apre è più grosso di quello che si aprì con la Lega. Il compagno di merenda questa volta si chiama sempre Matteo, ma il cognome è Renzi. Da un paio di giorni Renzi, grazie al M5S, è ritornato a parlare di potere. E lo sta facendo dicendo che non si può andare al voto, ma bisogna costruire un nuovo governo aprendo al M5S. Le regioni sono tutte interne al PD, i renziani sanno che un nuovo voto per molti di loro significa non ricandidatura, quindi esclusione dal parlamento, un rischio che non possono correre. Anche perché una spaccatura e la creazione di un nuovo partito tutto renziano, al momento, non è facile da attuare in tempi brevi. Quindi Renzi ha pensato bene di ritornare sul tetto del governo, forse prendendosi qualche ministero che conta, e costruire il suo partito uscendo per sempre dal PD.

Dall’altro lato c’è un movimento visibilmente scosso. I grillini attivisti, un’ora dopo la voce della caduta di governo, hanno iniziato a fare il peggio del peggio sui social contro l’alleato Salvini, tanto che la Lega in poche ore è salita al 40% e il movimento è sceso al 13%, facendo aumentare anche i consensi del PD. Loro, i grillini, sono convinti che lo stesso sistema che li ha portato in alto funzioni anche ora, ma si sbagliano di grosso, e i vari sondaggi lo dimostrano. Anche la discesa in campo di Beppe Grillo non ha aiutato il movimento. La sua sortita sul non voto ha fatto aprire gli occhi agli italiani, avvertendo il segnale della beffa, con un movimento completamente diverso da quello originale.

Ora si ragione per costruire la maggioranza nuova. Per prima cosa i renziani, i boldriniani, i grassiani, dovrebbero votare la fiducia a Conte, quindi aprire sì una crisi, ma il premier rimarrebbe Conte. L’asse del governo, per la gioia di Fico, si sposterebbe tutto a sinistra, con politiche che hanno già distrutto l’Italia, e un governo tutto a sinistra contribuirebbe a distruggere ulteriormente il paese fermandolo del tutto.

Si tentano tute le carte possibili per mettere alla porta Salvini e la Lega, e aprire uno scenario nuovo per arrivare a costruire un governo che, alla fine dei conti, sarebbe figlio del più grande inciucio della storia repubblicana.