
È stata una notte di proteste estese in tutta Italia. Le partite Iva sono scese in piazza contro il Dpcm del governo e anche quelli emanati dalle regioni. Il caos maggiore c’è stato nelle grandi città. A Milano ci sono stati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Sono stati lanciati lacrimogeni e bombe carta contro gli agenti di polizia. Un poliziotto è rimasto ferito e 15 dimostranti sono stati portati in Questura. Alcuni manifestanti si sono diretti verso la sede della regione Lombardia con catene nelle mani, ed hanno lanciato pietre, bottiglie e grossi petardi. Poco prima i manifestanti avevano danneggiato i dehors dei locali e rovesciato cassonetti in corso Buenos Aires, mentre le transenne usate per il Giro d’Italia di ciclismo erano state lanciate nella scale della metropolitana. Uno scenario quasi simile si è vissuto a Torino momenti di tensione quando alcune centinaia di manifestanti hanno lanciato prima dei fumogeni e poi alcuni petardi contro le forze dell’ordine, nella centrale piazza Castello, occupata in precedenza dai tassisti. Anche a Trieste la manifestazione dapprima pacifica poi è sfociata in dimostrazioni di protesta vibranti, dove alcuni presenti hanno lanciato fumogeni in direzione della Prefettura. Stesso discorso per le manifestazioni a Genova.
A Napoli in migliaia si sono radunati in piazza Plebiscito con cartelli del tipo “Reddito di salute per tutti la crisi la paghino i ricchi”; poi, autorizzati, si sono spostati davanti alla Regione urlando “dimettiti, dimettiti” all’indirizzo del governatore Vincenzo De Luca. A Cremona i ristoratori hanno battuto le pentole davanti alla Prefettura e poi le hanno lasciate a terra come in un cimitero di stoviglie, a Catania hanno tirato bombe carta davanti alla prefettura, a Treviso in mille hanno sfilato in corteo, a Viareggio giovani hanno bloccato il traffico e lanciato fumogeni e petardi.
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