Mar. Mar 19th, 2024

ROMA- Siamo un paese molto sensibile, ma solo dopo che succede un evento catastrofico. Siamo dei puritani incalliti, perché subito dopo l’evento diventiamo sensibili, ma siamo vigliacchi dentro perché prima non facciamo nulla per evitare conseguenze catastrofiche durante gli eventi.

L’Italia è un paese ad alto rischio sismico, quindi non serve costruire solo secondo criteri antisismici nuove costruzioni, ma bisogna apportare misure di sicurezza a tutto quello che è vecchio e cade al primo tremore della terra.

Il peggior terremoto della storia d’Italia ci fu proprio a  Casamicciola, e fu un sisma che colpì molte località dell’isola d’Ischia. Alle ore 21:30 del 28 luglio 1883. La scossa tellurica, di tipo sussultorio e ondulatorio, durò 13 secondi. Le vittime furono 2.313, di cui la maggior parte a Casamicciola (1.784), Lacco Ameno (146) e Forio (345); altre vittime a Barano (10) e Serrara Fontana (28). I feriti furono complessivamente 762. A Casamicciola, che all’epoca contava 4.300 abitanti, la maggior parte delle abitazioni crollò (79,9%), le rimanenti furono danneggiate (19,9%), una sola restò illesa.

Il problema della nostra nazione è proprio questo: capire cosa si è fatto dopo. 1883 è una data molto lontana dai tempi nostri, quindi sono passati moltissimi anni, e seppur si è ricostruito, mai si è tentato di apportare le adeguate misure di sicurezza per evitare che in caso di un altro terremoto non ci fosse pericolo per le persone e anche per gli immobili.

Ecco oggi siamo tutti colpiti da questo nuovo evento tellurico, ma da domani saremo in grado di mettere in sicurezza quella parte dell’Italia esposta al rischio ed è tutta vecchia? Finora non è stato così: passato l’evento tutto ritorna come prima, in attesa di dover piangere altri morti al prossimo sisma.