
ROMA- Le persone mi stimano per la mia onestà e la mia propensione ad aiutare gli altri anche se dispongo di poco. Chi mi conosce bene sa come sono fatto, e le mie idee sono frutto di una lunga esperienza di vita e umana. Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di incontrare tante persone che, purtroppo, avevano bisogno di un sorriso, di essere ascoltate, di un aiuto. Voglio raccontarvi una storia che mi colpì moltissimo, tanto che da quel momento in me nasce un forte disprezzo virale verso i vecchi politici italiani.
Ero a Roma. Come tutte le sere mi recai al supermercato per comprare qualcosa per la mia cena. Stavo per entrare, quando prima dell’ingresso si avvicina a me una donna. Molto bella, con la sua bellezza poteva fare soldi più facilmente, invece era lì fuori. Prima che entro si avvicina a me e mi chiede: “Mi può comprare una busta di latte per i miei bambini”. Rimango di stucco, quasi si ferma il fiato in gola. In me monta una rabbia mai avuta. Alche, chiedo di entrare con me. Avevo poco in tasca, 20 euro, dovevo comprare qualcosa per me ma volevo dare di più a lei. Mi ricordo che a casa avevo della pasta, quindi comprai solo dei pomodori cercando di spendere più per lei rinunciando al mio secondo.
Una volta dentro, lei prese una busta di latte, io la invito a prenderne più di una. La esorto a prendere anche dei biscotti e anche qualcos’altro che gli servisse per alimentarsi. Spendemmo quindici euro, non era tanto, ma aveva preso solo cose utili. Una volta usciti chiesi il perché di quella situazione. Ripeto, era molto bella, e poteva guadagnare più soldi di quanto racimolasse chiedendo una busta di latte, ma lei era una grande donna italiana. Lei, quasi con un filo di vergogna: “Mio marito ha perso il lavoro, io non ne trovo. Abbiamo due bambini, i nostri genitori ci aiutano come possono, già pagano il mutuo della casa e le bollette, e noi cerchiamo di trovare soldi per altro. Purtroppo in giro c’è veramente poco, sono mesi che cerchiamo un lavoro”.
Era il 2006, anno in cui la crisi si faceva drammatica. Sperimentavo sulla mia pelle quello che stava succedendo, sentirmi dire quelle cose mi fece prendere coscienza che questo paese stava morendo nella parte migliore di se: l’onesta di chi aveva sempre lavorato e stava perdendo tutto. Anche io stavo perdendo il mio lavoro e non l’avrei mai più recuperato. Quella donna mi raccontò la sua vita. Rimasi incantato dalla sua forza di volontà di non arrendersi. Aveva chiesto a me una busta di latte senza vergogna, perché per lei i figli erano l’unica risorsa che aveva, ed erano l’unico motore per cercare di non fermarsi e continuare a lottare, ma non poteva chiedere aiuto ai servizi sociali altrimenti glieli avrebbero tolti. Non lasciai trasparire il mio stato d’animo, che in quel momento era simile al suo, però presi insegnamento dalla sua forza di volontà.
La sua storia mi colpì. L’azienda del marito in una notte, senza preavviso, aveva chiuso battenti. Dalla mattina alla sera si ritrovarono senza niente e senza più il sostentamento economico utile per andare avanti. Anche lei aveva perso il lavoro. Un intero nucleo familiare distrutto in poco tempo. Guardai dentro di me e capii che quella storia era simile a milioni di italiani, e che questo paese era guidato da irresponsabili che ci stavano vendendo alla stramaledetta Europa. Sei anni dopo la venuta dell’euro molti di noi, gente onesta, si ritrovavano già distrutti.
Questa storia, come tante altre, dimostrano il male ricevuto da noi italiani. Io da quel 2006 non guardo più in faccia ai vecchi politici, li combatto, e lo farò fino a quando quella vecchia classe dirigente non sarà completamente scomparsa. Sono stati il male assoluto di questa nazione distruggendo tutto quello che i cittadini onesti hanno conquistato con sacrifici e amore per la famiglia. La dignità di quella donna deve essere da esempio per tutti, perché noi italiani siamo un popolo meraviglioso e viviamo dell’orgoglio italiano che da sempre ci contraddistingue, ma se vogliamo bene a questo paese, non dobbiamo più dare credito a chi ha distrutto la nostra esistenza.
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