
ROMA- C’è un vero e proprio gruppo di fuoco che ha distrutto tutta l’economia italiana. Un sistema che ha creato un gruppo capace di distruggere, irresponsabilmente, tutto quello che l’Italia aveva. Ora si accaniscono contro quelle che vengono chiamati populisti soltanto perché la pensano diversamente da loro. E sì, populismo significa prima di tutto essere contro un sistema, e quando questo sistema inizia a perdere colpi inizia la battaglia mediatica per annientarlo.
Questo gruppo di fuoco composto dalle lobby europee, da un europa morta e sepolta da tempo, dal governo italiano, dallo stato di polizia venuto fuori da equitalia, le troppe tasse imposte ai cittadini, hanno creato questa grande spa della distruzione.
Quindi non deve meravigliarci la vittoria di Donald Trump, la Brexit inglese, non potrà meravigliarci se vinco i No in Italia, come può meravigliarci una vittoria di Marine Le Pen in Francia nelle prossime elezioni politiche. Tutto ciò non deve per niente meravigliarci, perché non è altro un risveglio graduale dei popoli, che oppressi da un sistema dai contorni dittatoriali sta rialzando la testa per riprendersi la piena democrazia.
La prossima primavera sarà veramente di fuoco, all’orizzonte ci sono molte elezioni che possono far cadere l’europa dei burocrati e dei parassiti dell’austerità. Gli eventi che si sono susseguiti non sono da etichettare come populisti, ma solamente la voglia di uscire da questo inferno. In vista degli appuntamenti elettorali o degli importanti referendum che si terranno nei prossimi mesi in Austria, Italia, Paesi Bassi, Francia e Germania, indicano una minaccia concreta dei partiti che da secoli gestiscono le sorti dei paesi, quindi, per concludere, le altre menti del paese intendono non dargli più fiducia, e non è populismo, ma semplicemente voglia di riscatto contro i poteri forti.
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