
Come si è sempre detto: tutti i nodi vengono al pettine. Il Movimento Cinque Stelle nasce su un’onda emotiva contro la casta italiana. Un’onda che piano piano ha travolto tutti fiduciosi che alla guida di questa nazione andassero uomini e donne capaci di cambiare definitivamente le cose basandosi su atti concreti e fattibili.
Il viziaccio di tutti gli attori politici, nessuno escluso, è quello di promettere la luna sapendo che non potranno mai prenderla dal cielo e portarla sulla terra. Questo vizio ha caratterizzato da sempre le campagne elettorali di tutti. Poi, alla conta, tutti hanno fallito perché hanno promesso barzellette rinnovate, ma erano sempre uguali a quelle precedenti.
Ed è quello che sta succedendo anche in casa M5S. Partiamo dall’inizio: quell’onda d’urto ricavata dal malessere sociale della nazione, ha fatto si che si cercasse nel movimento una forza nuova e differente da quelle precedenti. Forse era nuova solo nel simbolo, poiché gli attori che sono entrati nel movimento erano tutte estrazioni politiche del passato. La maggior parte di esse provengono da quella sinistra che ha distrutto il paese, ed hanno trovato nel movimento l’ala protettiva per potersi riparare e continuare a portare avanti quelle becere politiche di sinistra.
Nel corso del tempo questi attori entrati sotto oscure spoglie, si sono intrufolati nella vita politica del movimento portando avanti le stesse politiche di partiti come Rifondazione Comunista, Sel, Verdi, Sinistra italiana, Comunisti Italiani e persino del Partito Democratico. Politiche attaccate all’ecologismo impazzito che piano piano ha portato il movimento a diventare il contenitore nuovo della sinistra in Italia.
Questi signori del No che sono entrati nel movimento, nei primi anni di vita politica del movimento, hanno fatto battaglie a favore delle pale eoliche, pannelli solari, della no Tav, della no Tap, del no a prescindere. Ci siamo ritrovati quindi un movimento del no completamente uguale a quello che facevano quelli di sinistra, ma era scontato che succedesse: erano tutti appartenenti ai vecchi partiti di sinistra.
Ora questa metà fa male al movimento. Lo porterà alla distruzione, poiché adesso tutti i nodi vengono al pettine. C’è chi parla di scempio paesaggistico per le pale eoliche in un paese che non ha vento, chi parla dell’inefficienza dei pannelli solari a produrre l’energia giusta per garantire al paese energia sufficiente per sopravvivere, chi dice che la Tap opera strategica per il paese si deve fare, mentre prima diceva di No, idem per la Tav. Insomma tutti gli ecologisti del No di sinistra se li è ritrovati il M5S, e come sono stati annientati negli altri partiti così saranno annientati dentro il movimento dagli elettori. Solo che in questo caso faranno cadere un interno movimento. Basta vedere le idee e le parole di Fico, che guida la fronda di sinistra, quanto costa al movimento in termini di credibilità.
In Puglia ora chiedono le dimissioni di tutti i parlamentari che hanno promesso che la Tap non si facesse, ed ora invece si rivela una opera necessaria e fondamentale per la nazione, e il governo Cinque Stelle ha detto che non si torna indietro. Forse l’altra parte del Movimento, quella che non appartiene alla vecchia logica di sinistra, inizia a ragionare portando avanti politiche che non siano l’espressione della vecchia cultura comunista e delle vecchie logiche del No, che in tutti questi anni hanno portato avanti gli ecologisti del No di cui fa parte la metà del M5S.
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